Milan, Suso: “Ho detto no all’Inter di Spalletti”

Il derby di domenica sera lo avrebbe potuto giocare con addosso la maglia nerazzurra. “L’Inter in estate mi ha fatto un’offerta. Io avevo appena cambiato procuratore e loro hanno parlato con lui. Poi quello che ha risposto il Milan al mio agente non lo so, io avevo le idee chiare: volevo stare qui e rinnovare. Futuro? Potevo andare via anche prima di rinnovare, ma qui sto bene e sono molto contento. Poi nel calcio non c’è ‘per tutta la vita’, e ora è importante finire bene la stagione”, parole e retroscena firmati Suso. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’esterno offensivo spagnolo presenta il derby di domenica sera: “A me se l’Inter va in crisi non interessa, ma se vinceremo sarà bellissimo: avremmo una possibilità di entrare in Champions. San Siro è sempre pienissimo, poi ha quella coreografia. Anfield è molto bello, ma lì non ho mai visto coreografie così. Poi certo, la partita è molto importante per la città e i tifosi. Io ho fatto venire la mia famiglia e quattro amici. Sono venuti quando ho segnato due gol, ora devono esserci sempre…”. Idee chiare, quelle di Suso: “Decidere il derby con un gol o un assist? Meglio con un assist. Chi toglierei all’Inter? Tutti dicono Icardi. Io però ho giocato nelle Nazionali giovanili con Rafinha, prima che scegliesse il Brasile: se sta bene, è un grandissimo giocatore”, ha proseguito il calciatore del Milan.

“Sorpreso da Romagnoli. Montella? C’era bisogno di cambiare”

“Il giocatore che mi ha sorpreso di più? Romagnoli.  Mi sta piacendo tantissimo. Ha avuto problemi fisici ma ora ha un livello molto alto. Di Cutrone invece dico che è molto intelligente dentro l’area, poi ha quel po’ di fortuna… È sempre dove serve per il gol e questo non si insegna. Guardate il gol contro la Roma, neanche vede la palla eppure la mette in porta. Magari mesi fa quel pallone avrebbe preso il palo, la faccia del portiere e sarebbe uscito”, le parole di Suso. Che parla poi dell’avvicendamento in panchina tra Montella e Gattuso: “C’era bisogno di cambiare ma io dovrò ringraziare per sempre Montella. Ognuno ha il suo modo di allenare e magari lui a Siviglia vincerà la Champions, di sicuro lavorava in maniera diversa. Quando vincevamo con lui, nessuno diceva nulla sul metodo”, ha ammesso lo spagnolo.

Fonte: SkySport

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