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Roma, 4 chiavi per battere lo Shakhtar

Nella partita di andata il sistema di pressione elaborato da Di Francesco funzionò solo nei primi e negli ultimi minuti del primo tempo: poi la squadra si è disunita, con la difesa restia ad accorciare gli spazi in avanti, permettendo molte ricezioni ai trequartisti tra le linee.

Per la partita di ritorno, la Roma potrebbe usare fasi di pressione alta organizzata solo in momenti specifici, cercando di rimanere compatta verticalmente, da alternare con fasi di pressione orientata. Invece di aspettare passiva, come a volte succede ai giallorossi in fase di difesa posizionale, Di Francesco potrebbe compiere una mossa di judo, usando un’intuizione di Fonseca (coprire Fazio per costringere Manolas a impostare) per ribaltarlo: spingere il possesso dello Shakhtar verso il centro-destra, coprendo con Dzeko ogni possesso di Rakitsky (stupefacente per la qualità nei passaggi lunghi) per non concedergli le molte tracce verticali dell’andata.

La Roma ha bisogno di andare in pressione alta per riconquistare il pallone, ma non può farlo sempre. è proprio negli altri momenti che la Roma deve smaliziarsi: non ritornare ad essere passiva e vulnerabile, meglio una pressione orientata, considerando che l’uscita del pallone degli ucraini non è sempre così pulita.

3. Forse conviene rinunciare al “doble pivote”

Nella partita d’andata, Di Francesco aveva scelto il 4-2-3-1, anche per schierarsi a specchio contro la formazione di Fonseca e garantire facili riferimenti ai suoi giocatori. Quella, però, è stata l’ultima occasione: poi i giallorossi sono tornati al caro vecchio 4-3-3 (tranne nel secondo tempo con il Torino). Il problema ovviamente non è nei numeri, ma nelle interpretazioni: con il doble pivote all’italiana, De Rossi e Strootman si dividevano la copertura del campo in orizzontale, evitando di creare buchi tra le linee; al tempo stesso, Nainggolan veniva posizionato in zona più centrale, senza più il compito di occupare la fascia per garantire ampiezza. A livello offensivo, i giocatori erano più liberi di indirizzare la giocata, non essendoci movimenti strettamente codificati.

Il nuovo sistema ha funzionato per alcune partite, ma ha mostrato con evidenza tutti i suoi difetti: con l’abbandono dei triangoli di progressione del gioco, la circolazione del pallone era diventata piatta, spesso perimetrale. Inoltre, la squadra tendeva ad allungarsi troppo, spezzandosi in due tronconi: cosa che la Roma, il cui gioco si basa sui movimenti compatti delle linee, non può permettersi.

Contro lo Shakhtar è probabile che Di Francesco terrà la barra dritta sul 4-3-3: il rischio più grande è quello di non riuscire a coprire con attenzione gli spazi ai lati e dietro al mediano. Considerando il talento delle tre mezzepunte brasiliane dello Shakhtar, la Roma dovrà quindi difendere quelle porzioni di campo nel modo più razionale possibile: annullando lo spazio, e non i giocatori. Se con il doble pivote davanti alla difesa la squadra trovava grandi difficoltà nel compattarsi verticalmente, con il ritorno al sistema classico le due linee di difesa e centrocampo dovranno muoversi all’unisono, avvicinandosi così tanto da ridurre gli spazi delle giocate avversarie. Difficile, certo, ma indispensabile: e d’altronde all’andata il 4-2-3-1 era talmente collassato da costringere Di Francesco a difendere con una sorta di 5-3-1-1 asimmetrico e disordinato.

4. Uscire dall’area per attaccare meglio

Lo Shakhtar preferisce difendere in avanti, mantenendo le linee molto compatte, per spingere spesso l’avversario in trappole di pressing, senza esagerare con l’aggressività in alto – per non disunire mai la squadra. Di conseguenza, lo Shakhtar lascia spazi dietro la propria linea difensiva: l’anno scorso sarebbe stato un compito per Salah, quest’anno la Roma è costretta a soluzioni più sofisticate.

Nel video qui sotto c’è un esempio di come Dzeko sia abile a tirarsi fuori dall’area per attirare i difensori avversari (Acerbi) fuori dalla propria zona di competenza, restando libero di ricevere. In questo caso al controllo e al passaggio smarcante per Nainggolan, che attacca lo spazio con i tempi giusti, segue un controllo sbagliato del belga, ma sono queste combinazioni che la Roma dovrebbe provare con maggiore insistenza.

Fonte: Sky

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