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Spalletti: “Irrispettoso parlare di goleade”

Due partite, due finali: per l’Inter è proprio il caso di dirlo. I nerazzurri, infatti, dovranno battere il Sassuolo e la Lazio, diretta concorrente, per conquistare un posto nella prossima Champions League. Un solo risultato, per continuare a crederci: Luciano Spalletti ha presentato così la sfida agli emiliani in conferenza stampa.

Con tutti i pensieri tra rinnovi e prospettive, è difficile mantenere la concentrazione sul Sassuolo?
“Siamo abituati nel mondo del calcio, ho visto i calciatori come si allenano e li ho visti concentrati. Ora domani abbiamo una semifinale, questo campionato è stato come un enorme torneo che ci dà l’opportunità di giocare uan finale con la Lazio”.

Come sta Miranda?
“È una valutazione da fare tra oggi e domani, è chiaro che non rischieremo un nuovo infortunio. Se i medici ci daranno l’ok, sarà a disposizione. Non farlo giocare è stata già quella una precauzione”.

Come mai c’era Boban ad Appiano?
“Siamo stati felici di vederlo, l’abbiamo visto molte volte da top player e ora è un top dirigente della FIFA. È venuto a proporre un nuovo format per il Mondiale per Club e da parte mia mi è sembrata una cosa bella e importante, che dovrebbe partire da giugno 2021 e verrà disputato una volta ogni 4 anni con una trentina di partite dove parteciperanno tutti i club in base ai titoli storici e il ranking”.

Se l’Inter arriva 4^ ha fatto una grande stagione, altrimenti sarà un fallimento: qual è il punto di confine tra le due cose?
“Lo dovete dare voi, siccome vedo che molti discorsi vanno in quella direzione lì. Io vi rendo più facile la vita: l’anno scorso alla 36^ giornata l’Inter aveva 16 punti in meno della Roma, 5 in meno della Lazio, 4 in meno dell’Atalanta, 2 in meno del Milan. Ora ne abbiamo 4 meno della Roma, 2 in meno alla Lazio, 10 in più all’Atalanta. Dovete chiarire voi se in questi numeri c’è un miglioramento nostro o un peggioramento altrui”.

Se fosse Simone Inzaghi, faresti giocare de Vrij?
“Io devo pensare a casa mia”.

Arrivati al momento più importante della stagione, con un’Inter che ha il volto che voleva darle: è quello che voleva?
“Sono contento di ciò che sta facendo vedere la squadra da allenatore. Credo che siamo nella condizione di poter piacere ad un pubblico che se intende come quello interista. Abbiamo fatto dei passi in avanti, anche se abbiamo avuto periodi dove abbiamo faticato un po’. Ora siamo molto vicini ad essere una squadra forte”.

In percentuale, quanto Cancelo e Rafinha hanno fatto crescere la squadra?
“Secondo me ha inciso un po’ tutto il lavoro fatto e le prove che nell’immediato magari non hanno dato frutto. Sono state una ricerca di far quadrare le qualità a disposizione”.

Quindi a prescindere dalla Champions, l’Inter ha fatto passi in avanti. Che voto darebbe alla stagione?
“Darei una sufficienza importante, per il lavoro della squadra e della società e ci metto anche il mio. Diventa abbastanza visibile dove c’è da andare a mettere le mani e probabilmente quest’anno saremo anche più chiari su tutti. Anche perché domani sera ci saranno 70 mila persone che vanno resi partecipi. Se mi aveste chiesto quante squadre sarebbero state impossibili da raggiungere, ne avrei dette 2-3 e invece ce ne sono di più rimaste fuori dalla corsa scudetto”.

Cosa cambia mettere Borja Valero o Vecino accanto a Brozovic? L’uruguaiano non gioca da tanto, è importante dargli minuti?
“È una valutazione da fare, c’è più di una gestione all’interno di questa gara. Prima di tutto dobbiamo vincerla, ma prima ancora di volerla vincere dobbiamo volerla giocare nella maniera corretta. A me basta vincerla, per me è importantissimo conquistare tre punti. Chi pensa a goleade non ha mai giocato a calcio probabilmente, perché è irrispettoso. Vecino è un giocatore più fisico e di gamba, che fa un po’ tutto. Borja Valero è un maestro nel gioco dentro il traffico, nello spostare la palla e andare a collegare i reparti della squadra e possono tutti e due dare un contributo importante. Lo spagnolo a maggior ragione se la partita la facciamo noi, mentre l’altro può aiutare a spostare la partita nella nostra direzione”.

È un caso che a Udine che con il centrocampo più tecnico possibile, l’Inter abbia giocato una delle migliori partite della stagione?
“Secondo me nasce tutto dalla riconquista della palla. Quando sono bravo a diventar padrone della partita, è perché porto a casa l’80% delle situazioni di recupero palla. Altrimenti diventa impossibile evidenziare la tecnica e il gioco. L’essere corti e bravi nelle letture ci servirà perché Politano e Berardi sono maestri in questo, ma in generale non credo che cambierebbe molto in base agli interpreti”.

Prima dell’inizio del campionato avresti firmato per trovarti in una situazione del genere?
“Sì, perché avevo la conoscenza degli avversari e di ciò che stavano facendo, di quella che era la forza di Juve, Napoli e Roma e quindi sì, sono rimasto poi anche convinto di potercela fare di lottare fino all’ultima partita”.

S’è parlato molto di Brozovic per le prestazioni dentro e fuori dal campo, secondo Recoba anche Skriniar potrebbe essere un leader.
“Lo può ridiventare, perché già lo è. Ha fatto vedere di voler giocare nell’Inter fin da subito. Dal primo momento ha sempre timbrato, e ha sempre meritato l’etichetta di giocatore forte. È un calciatore che può giocare in qualsiasi squadra del mondo, è fortissimo”.

Prima ha parlato di Miranda, ma è un discorso che vale per i diffidati?
“Miranda se sta bene gioca. E per i diffidati vale lo stesso, giocheremo con la miglior formazione possibile perché dobbiamo vincere questa semifinali”.

Durante la stagione ha spiegato che Icardi è un attaccante che non ama condividere l’area di rigore. Però l’abbiamo visto migliorato in altri aspetti, per l’anno prossimo potrà essere affiancato?
“Non c’è un divieto assoluto nel mettere insieme dei campioni e degli ottimi calciatori. Senza fare riferimenti all’anno prossimo, perché dobbiamo pensare a questa partita qui, il mio era un discorso generale. Non escludo mai che due calciatori possano o non possano giocare insieme”.

L’avrebbe infastidita la situazione di de Vrij, a parti invertite?
“Dobbiamo parlare soltanto la partita di domani. Saracinesca chiusa per me, sugli altri argomenti”.

Ha la sensazione che alcune decisioni arbitrali possano aver alterato più o meno il campionato?
“Se ne parla al termine del campionato”.

Fonte: SkySport

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