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Mondiali 2018, guida al Girone G

Ma anche delle semplici conduzioni possono mandare in crisi il sistema del Belgio.

Proprio per limitare questo problema Martinez potrebbe rinunciare a far giocare Kevin De Bruyne in mediana, alzandolo trequartista e inserendo Fellaini o Dembelé accanto a Witsel. Il sistema del Belgio è Hazard-centrico e anche De Bruyne, in qualunque posizione, ha comunque meno libertà rispetto a come gioca nel Manchester City, dove è diventato forse il miglior centrocampista della stagione.

Il Belgio, insomma, è ancora lontano dall’equilibrio perfetto e la sua ambizione a giocare con le tende nella metà campo avversaria potrebbe rivelarsi controproducente in un contesto in cui molte squadre saranno ben felici di giocare nella propria metà campo. Bisogna però una volta di più sottolineare la grandezza di alcuni talenti dei “diavoli rossi”. Un giocatore come Hazard – formidabile ad anticipare i marcatori e a infilarsi nelle tasche di spazio che si aprono sulla trequarti – si muove in spazi piccolissimi come fossero enormi, e il Belgio rimane quindi una squadra complicata da difendere. Dipende molto dai propri talenti individuali, ma stiamo comunque parlando di grandi talenti individuali.  La squadra di Martinez arriva con tutti i giocatori migliori – Hazard, Lukaku, De Bruyne – all’apice della carriera, e ha un talento meglio distribuito fra i reparti rispetto ad altre nazionali di prima fascia. Il rischio è di finire paradossalmente per sottovalutarli.

Qual è il risultato minimo per non considerarlo un fallimento?

Emanuele Atturo: A questa domanda ha risposto il capitano Vincent Kompany, che ha dichiarato che qualsiasi risultato peggiore dalla semifinale sarebbe un fallimento. Ma il Belgio è davvero fra le prime 4 Nazionali al mondo? Non solo ha un’organizzazione meno efficace di squadre come Brasile, Spagna o Germania, ma anche meno talento di Francia e forse anche Argentina. L’impressione è che questa generazione belga abbia perso il treno per vincere qualcosa agli scorsi europei. Se il Belgio fosse eliminato da una qualunque di queste squadre sarebbe ingeneroso, secondo me, parlare di fallimento, anche se rimarrebbe un alone di incompiutezza.

Però per considerare il Mondiale un successo il Belgio deve essere capace di battere uno di questi avversari. Ciò che è mancato in questi anni è soprattutto dimostrare la propria forza vincendo una grande partita in una grande competizione, contro un avversario forte.

Alfredo Giacobbe: In quattro anni, il Belgio è passato dal rango di “Next Thing” a quello di delusione. La gestione di Wilmots è stata un disastro, a causa di un CT impreparato tatticamente, che non ha potuto sfruttare l’enormità del talento a sua disposizione. Era naturale che la Federazione belga scegliesse, dopo Wilmots, un normalizzatore. Martinez in questo senso somiglia molto a Claudio Ranieri, è un Signor Wolf che risolve i problemi creati dal suo predecessore.

Io mi aspetto da Martinez scelte molto conservative nel corso del torneo. Forse non conservative quanto quelle del CT del Brasile Tite, che nelle ultime due uscite ha schierato un centrocampo composto da Casemiro, Fernandinho e Paulinho, rischiando la scomunica in patria. Però credo che Martinez sia propenso a consolidare la sua squadra nelle prime due linee, in modo da lasciare mano libera ai suoi giocatori più tecnici del reparto offensivo.

L’obiettivo minimo per questa squadra è un quarto di finale, che dovrebbe risultare abbordabile anche per via dell’incrocio agli ottavi con le qualificate provenienti dal Gruppo H, quello di Colombia, Polonia, Senegal e Giappone. Arrivare primi o secondi nel girone, potrebbe dare solo una preferenza per l’avversario da affrontare successivamente ai quarti: Brasile nel primo caso, Germania nel secondo.

A forza di essere sopravvalutata, non rischiamo di sottovalutare l’Inghilterra? L’hype quest’anno è giustificato o ha ragione chi pensa che sarà un nuovo flop?

Emanuele Atturo: Harry Kane si è presentato in conferenza stampa dicendo che l’Inghilterra non deve aver paura di dire di voler vincere la Coppa del Mondo. Quindi non siamo certo noi a sopravvalutare l’Inghilterra. La differenza quest’anno, semmai, è che la squadra sembra voler accettare questa pressione mediatica.

L’Inghilterra si presenterà ai Mondiali con la terza età media più bassa (dopo Nigeria e Francia) e negli ultimi anni ha vinto o fatto molto bene in quasi tutti i tornei giovanili. L’Inghilterra ha vinto vinto gli Europei U-19 è arrivata terza a quelli U-21 e ha vinto i Mondiali U-20 e quelli U-17. Verrebbe quasi da pensare che l’Inghilterra migliore deve ancora arrivare. Nel frattempo la Nazionale sta facendo un grande sforzo per presentarsi come la squadra più giovane, cool e fresca dei prossimi campionati del mondo. Il video che annuncia i convocati ha enfatizzato quest’aspetto, lasciando che fossero teenager con lo smartphone in mano ad elencare i nomi dei giocatori.

Fonte: Sky

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