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Debutto Mondiale senza papà: il rimpianto di Lewy

55 gol in Nazionale, 316 in carriera coi club, 41 solo nell’ultima stagione con il Bayern e un unico enorme rimpianto all’alba del debutto in un Mondiale: papà Krysztof non c’è per guardare il suo ragazzo. Lui è Robert Lewandowski, chiamato così dal papà perché sapeva “che un giorno sarei andato a giocare all’estero, quindi voleva darmi un nome che nessuno potesse sbagliare”. Già, senza un ripetersi di consonanti e con un’aria internazionale. Robert. Un nome che in Germania è ormai una garanzia. Oggi del Bayern, ieri a Dortmund, e prima ancora nel Lech Pozanan e nello Znicz Pruszków, la squadra dove fece il suo esordio assoluto tra i professionisti e che il papà non riuscì a vedere. Era morto un anno prima, campione di judo e calciatore nella serie B polacca, proprio quella dove ha esordito Robert il 29 luglio del 2007, con tanta tristezza nel cuore. Papà Krysztof lo portava agli allenamenti, aveva intravisto più di chiunque altro il talento del suo ragazzo, era il suo primo tifoso, e lo sarebbe stato anche ora, proprio quanto Lewy si sta preparando ad un nuovo esordio, quello in un Mondiale, un debutto che arriva come giocatore più forte della storia del calcio polacco.

Fonte: Sky

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