Cavani infortunato: l’Uruguay torna alle radici

Cavani fermo per una lesione a un polpaccio. Speranza di recuperare per una eventuale semifinale, anche se difficile. Giocare i quarti impossibile. Ma la storia dell’Uruguay è differente. Il Divino Manco Héctor Castro giocò la finale del 1930 segnando un gol all’Argentina; come lascia intuire il suo soprannome gli mancava un braccio, perso in un incidente da bambino. Obdulio Varela giocò i quarti di finale del 1954 pur essendo infortunato: un capitano non abbandona mai i suoi compagni. Eliseo Álvarez si ruppe tibia e perone di una gamba nella sfida contro l’unione Sovietica del Mondiale 1962. Giocò tutto il secondo tempo con una fasciatura saltellando su una gamba sola e sfiorando il gol, prima di essere costretto a due operazioni e a quasi un anno di stop. Infine, Suárez. In campo per miracolo nel Mondiale 2014 dopo un infortunio a un ginocchio che lo costrinse a saltare la prima partita. E sempre Suárez, fermato nel 2016 in Copa América Centenario da un altro infortunio, escluso dalla lista di Tabárez per l’ultima sfida del girone contro il Venezuela, persa per 1-0, sentenza di una eliminazione inaspettata. Il Pistolero si sbracciò urlando contro lo staff tecnico per entrare in campo: ma non risultava tra i possibili sostituti. Un dettaglio che pesa, oggi, sulla decisione più sorprendente. Cavani, contro la Francia, ci sarà. Certo, non sarà titolare. Guarderà i compagni dalla panchina e probabilmente il suo spirito charrúa resterà sopito fino alla fine della partita. Ma chissà, se dovesse essere necessario, che non sacrifichi se stesso mettendo a rischio la propria salute in nome di una lunga tradizione. Per tornare alle radici, come lui stesso ha postato sui suoi social. Per riportare il piccolo Uruguay nella leggenda.
Fonte: SkySport