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Argentina, esonerato Sampaoli: 2 mln di buonuscita

Manca soltanto l’ufficialità, ma l’avventura di Jorge Sampaoli sulla panchina dell’Argentina è praticamente già finita. Dopo appena un anno, il Commissario tecnico lascia l’Albiceleste al termine di un Mondiale deludente. Girone iniziato a handicap, con il pareggio con l’Islanda e la brutta sconfitta con la Croazia, poi la qualificazione acciuffata in extremis con il gol decisivo di Rojo contro la Nigeria. Contro la Francia è arrivata la sconfitta agli ottavi di finale, che ha posto fine a un Mondiale ricco di delusioni e polemiche. Il colpevole numero uno? In Argentina non hanno dubbi: è Jorge Sampaoli. Impensabile andare avanti con lo stesso Commissario tecnico, nonostante un contratto in essere firmato poco più di un anno fa con scadenza dopo i Mondiali di Qatar 2022.

L’addio anticipato e la buonuscita

L’AFA e il presidente della Federcalcio argentina Tapia hanno deciso di interrompere ora il rapporto con Sampaoli, con il Ct che riceverà per l’addio anticipato una buonuscita. Nel contratto era prevista una penale di 20 milioni, mentre 8,6 milioni era la buonuscita prevista in caso di esonero prima della Coppa America del 2019. L’AFA però è riuscita a trovare un buon compromesso in una trattativa con lo stesso Sampaoli, che riceverà 2 milioni di euro. Di questi 1,6 milioni andranno allo stesso Ct, mentre i restanti 400 mila euro spetteranno allo staff. Un risparmio comunque importante per la Federazione argentina. Sampaoli, dopo il Mondiale, avrebbe però dovuto guidare la Nazionale argentina under 20 al Torneo Internazionale di categoria a L’Alcudia. “Lui è l’allenatore della squadra nazionale e lui deve andare, ha preso l’impegno guidare la squadra. Ha un contratto, è realtà e se vuole scioglierlo dovrà avvertirci. Deve dirigere i ragazzi a L’Alcudia. Per ora non ci ha comunicato nulla. I buoni uomini mantengono la parola e lui ha dato la sua parola”, aveva dichiarato Tapia. Ora che l’annuncio della separazione è vicinissimo, l’Argentina potrebbe rinunciare alla partecipazione a questo torneo.

Il racconto della separazione

Che nel rapporto tra Sampaoli e la Nazionale argentina ci fosse qualcosa che non andava, lo si era capito già durante il Mondiale stesso. Anzi, forse anche prima, con quelle convocazioni che hanno fatto discutere e non poco. Poi le scelte tecniche, il mancato utilizzo di alcuni giocatori e la forte influenza dei senatori del gruppo nelle decisioni importanti. Ci è voluto poco per perdere il controllo della situazione, che poi è via via degenerata in poco tempo. Dopo il pareggio con l’Islanda alla prima giornata c’è subito stata gran confusione, testimoniata poi dalle scelte tecniche nella successiva gara e dalla sconfitta per 3-0 contro la Croazia. Un risultato che ha portato al silenzioso ‘esonero’ di Sampaoli, che in quei giorni ha sempre di più perso importanza all’interno dello spogliatoio. In occasione della partita con la Nigeria è diventata chiara l’influenza di Messi nelle scelte di formazione, testimoniata anche da quella famosa immagine in cui il Ct chiede al fuoriclasse del Barcellona il consenso a far entrare Aguero. Le liti interne, soprattutto con il collaboratore tecnico Baccacece, hanno contribuito a fare il resto. Il risultato è stata un’eliminazione agli ottavi, fine annunciata di un Mondiale disastroso. Il lunedì successivo alla sconfitta contro la Francia c’è subito stato un incontro tra Sampaoli e l’AFA, nel quale era stato concordato che il Ct avrebbe guidato la Nazionale giovanile al torneo sub 20 di L’Alcudia. Idea cambiata il giorno successivo, situazione che la Federazione argentina aveva anche pensato di utilizzare per un licenziamento per giusta casa. Non ce ne sarà bisogno, è stato trovato l’accordo per una buonuscita di 2 milioni di euro che porterà all’addio definitivo di Sampaoli.

La successione

Ma da chi ripartirà l’Argentina? Secondo alcuni quotidiani argentini, prima dell’arrivo di Sampaoli i sogni erano Pochettino e Simeone. Due obiettivi irraggiungibili ora, considerati i loro impegni con Tottenham e Atletico Madrid. Oggi, invece, il sogno si chiama Pep Guardiola, ma anche in questo caso si tratta di una situazione impossibile visto che lo spagnolo è al Manchester City. La soluzione più semplice, invece, porta a Gareca, reduce dall’esperienza sulla panchina del Perù. Olé ha inoltre lanciato un sondaggio, chiedendo ai tifosi argentini di esprimere una preferenza sul prossimo Ct: hanno votato ben 220 mila persone, con il 33% che ha chiesto l’arrivo del ‘Cholo’ Simeone. Il 29%, invece, ha votato Gallardo, 13% per Gareca e 11% per Pochettino.

Fonte: SkySport

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