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Chesnakov, ‘carica’ speciale: si sputa e si lava

Forse un modo per darsi la carica, motivarsi. O per “attivarsi”, darsi la sveglia. O ancora: magari un rito scaramantico che viene ripetuto prima di ogni partita. Non è dato sapersi. In attesa che qualcuno si prenda la briga di indagare per andare più a fondo nella questione, ci limitiamo ai fatti. Arsenal-Vorskla Poltava, prima giornata di Europa League: le squadre sono ancora nel  tunnel degli spogliatoi, in attesa di scendere in campo, quando il capitano del club ucraino, Chesnakov, si sputa sulla mano, abbondantemente, per poi passarsi la mano sul viso, con un certo vigore. Una “lavata” di faccia disgustosa, ripetuta per ben due volte di fila, forse per essere certi di arrivare proprio in tutti i punti. Alle sue spalle, i compagni con in testa il portiere Shust fingono indifferenza, o magari sono davvero abituati a iniziare così le loro partite. Di certo non lo imitano.

Auto-sputo “alla Canà”

Insomma, nel weekend in cui lo sputo è stato il gesto “tecnico” più discusso e condannato, con l’orribile reazione di Douglas Costa ai danni di Di Francesco finita sotto tutte le lenti d’ingrandimento, non pensavamo certo di dover tornare sull’argomento trattandolo da questo nuovo punto di vista. In ogni caso, se proprio dovevamo trovare un emulatore, ben venga l’auto-sputo piuttosto che quello rivolto all’avversario. Una “trovata” che non si vedeva su un campo di calcio dai tempi di… Oronzo Canà, “allenatore nel pallone” che si sputa in faccia da solo dopo essere stato operato dal dottor Socrates: “Sono venuto qua in Brasile dove tutti vengono o per le donne o per i giocatori, per farmi fare l’appendicite!”.

Fonte: SkySport

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