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FIFA, ecco l’algoritmo contro le spese folli

Niente più plusvalenze gonfiate o spese folli. È questo l’obiettivo della FIFA di Gianni Infantino, che, secondo quanto rivelato dalla Reuters, avrebbe introdotto all’interno del documento sulla riforma dei trasferimenti un algoritmo che fissa il prezzo dei giocatori. Si tratta di un cocktail di dati matematici che tengono conto di diversi parametri. Il modello è stato ideato nel 2010 dallo svizzero Raffaele Poli, direttore dell’osservatorio calcistico del Cies, il centro internazionale per gli studi sportivi. Già nel 2013 Poli e il suo gruppo di lavoro si erano presentati a Zurigo, dove ha sede la FIFA, per illustrare l’algoritmo. Con l’allora presidente Joseph Blatter, però, non se ne fece nulla. La svolta c’è stata con l’arrivo di Infantino alla guida della Federazione internazionale. È stato lo stesso presidente a contattare Poli e i suoi collaboratori, che nel frattempo avevano lavorato con club di prestigio come Benfica e Manchester City.

Ok il prezzo è giusto

Il sistema messo in piedi da Poli è stato sviluppato nel 2010. Punta a stabilire scientificamente il prezzo del cartellino dei giocatori. Il gruppo di lavoro del Cies ha studiato circa 5 mila trasferimenti registrati tra luglio 2011 e giugno 2018. La correlazione tra il prezzo stimato e quello effettivamente pagato è pari al 75%. Un esempio? Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese è stato valutato dall’algoritmo 103,4 miloni di euro, mentre la Juve l’ha strappato al Real per 100 milioni. Anche il criticato passaggio di Neymar dal Barcellona al PSG non è poi così distante dal prezzo stabilito dai calcoli matematici: 210 milioni contro i 222 pagati dal club parigino. Ogni operazione tiene conto del livello del club interessato alla compravendita e di una trentina di parametri aggiornati di settimana in settimana: dall’età dei calciatori, ai gol segnati, dagli assist alla durata del contratto, passando per le difficoltà del campionato in cui militano.

Il fondo di solidarietà

Secondo El Pais, la FIFA starebbe pensando a un risarcimento nel caso in cui un club superi la cifra indicata dall’algoritmo. Per esempio, se un giocatore valutato 20 milioni di euro venisse pagato 70, la Federazione potrebbe richiedere alla squadra acquirente i 50 milioni di differenza. Una sorta di “fondo di solidarietà”, che la FIFA potrebbe poi investire per la crescita dei centri di formazione calcistica. I limiti del modello sono legati ai giovani calciatori, per i quali non ci sono dati a sufficienza. Un esempio recente quello di Vinicius, valutato dal Cies 14 milioni e acquistato dal Real per 40. Ci sarà tempo di apportare le necessarie modifiche. Nel frattempo il mondo del calcio procede spedito per garantire maggior trasparenza nel mercato. Con un algoritmo in più.

Fonte: Sky

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