ALTRI SPORT & VARIELE ALTRE DI A

Juventus-Napoli, le chiavi tattiche della sfida

I due attaccanti e i 4 centrocampisti provano a recuperare il pallone in avanti, ma la squadra è lunga e i centrocampisti distanti. La Fiorentina ha due linee di passaggio alle spalle del centrocampo del Napoli e parte per una pericolosa ripartenza.

Gli scontri in campo

In 6 partite Allegri ha già fatto giocare 21 giocatori e cambiato almeno 3 moduli di gioco, senza contare le varie interpretazione degli stessi. La profondità della rosa bianconera permette al tecnico di modulare le strategie in funzione degli uomini in campo e degli avversari da affrontare. Nell’ultima partita ha fatto la sua comparsa anche il 3-5-2 tanto usato nella storia recente dei bianconeri. Al di là delle specificità delle singole partite, l’ingresso in rosa di Bonucci e Cancelo è sembrato ripulire la prima costruzione della Juventus e la resistenza al pressing, con ricadute estremamente positive sul palleggio dell’intera squadra. La squadra di Allegri sembra muovere il pallone più velocemente e con più qualità che nel recente passato, con vantaggi anche sulla fase difensiva, più orientata a un recupero rapido del pallone e che pare aver ridotto i momenti di difesa posizionale.

Certo, è presto per trarre considerazioni definitive, ma i bianconeri, a differenza che nella scorsa stagione guidano la classifica di Serie A per possesso palla (superiore al 60%), per precisione dei passaggi (superiore all’89%). Inoltre, anche grazie all’effetto Ronaldo, la Juve calcia mediamente 7 volte in più dell’anno scorso verso la porta avversaria. I dati relativi al pressing, al recupero del pallone e al baricentro della squadra indicano una formazione più alta e più aggressiva in fase di transizione difensiva e di non possesso.

È prevedibile che. in una partita importante come quella contro il Napoli, Allegri scelga la soluzione che pare più collaudata e sicura, con una linea di 4 difensori e 3 centrocampisti di ruolo in campo. In attacco dovrebbe essere sacrificato Paulo Dybala, per lasciare spazio alla coppia Ronaldo-Mandzukic, che si alterneranno tra la posizione di centravanti ed esterno di sinistro, con Federico Bernardeschi sulla fascia destra.

Da un punto di vista strategico, il 4-3-3 della Juventus non sembra il sistema ideale per mettere a nudo gli eventuali problemi difensivi del Napoli alle spalle della linea dei centrocampisti. Con questo modulo i bianconeri occupano con difficoltà la zona tra le linee avversarie, utilizzando le mezzali quasi esclusivamente come incursori nel cuore dell’area avversaria. Una difficoltà che può essere amplificata dall’assenza di Khedira, che lascerà sulle spalle (che sembrano larghissime) di Bernardeschi le responsabilità di fungere da raccordo per la manovra in zona di rifinitura.

Dall’altro lato del campo il Napoli proverà a mettere in difficoltà la difesa bianconera contando su una linea di quattro attaccanti contro i quattro difensori di Allegri. È una situazione tattica che la retroguardia della Juventus ha già affrontato con grosso successo a Siviglia, contro il 4-4-2 di Marcelino. Tuttavia le qualità e le caratteristiche della coppia Mertens-Insigne (sempre che non giochi Milik) sono profondamente diverse da quelle degli attaccanti del Siviglia e Bonucci e Chiellini sono chiamati a una partita di grande attenzione. La qualità della difesa della Juventus sarà comunque un ottimo test per misurare l’efficacia della nuova fase offensiva del Napoli.

Saranno poi decisivi, come in ogni partita, i tanti duelli individuali che si verranno a creare nel campo: Matuidi-Allan, Bernardschi-Mario Rui, Alex Sandro-Callejon. Come negli scorsi anni, Juventus-Napoli sembra ancora la partita di cartello della nostra Serie A, uno scontro tra grandi squadre, grandi allenatori e grandi giocatori.

Fonte: SkySport

Commenti
Segui il canale PianetAzzurro.it su WhatsApp, clicca qui