CALCIO ESTERO

Aguero e i capelli bianchi: “Meglio di Ravanelli”

Un attaccante di platino. E non solo per i valori tecnici e per i numeri registrati sul campo, con 210 reti in 307 partite giocate con il Manchester City dal 2012 ad oggi. Nel derby giocato e vinto per 3-1 due settimane fa dai Citizens contro lo United, l’attaccante Sergio Aguero ha rubato l’occhio – oltre che per la rete del temporaneo 2 a 0 – anche per un colore di capelli folgorante. L’argentino si è presentato in campo con una tinta di capelli a metà tra il grigio e un biondo chiarissimo, che non è passata inosservata e sulla quale anche i social si sono scatenati. Le ragioni che hanno portato Aguero a optare per un colore di capelli così bizzarro sono rimaste ignote per più di 10 giorni. A svelare il mistero, ora, è stato il Sun. L’attaccante di Buenos Aires ha infatti deciso di darci un taglio (e una tinta) per una scommessa con suo fratello: “Non avrai mai il coraggio di farlo prima di quella partita”. Una provocazione alla quale Sergio ha risposto a modo suo. Un salto dal barbiere e derby giocato con una chioma platinata. E vincente.

Premier League, Aguero come Ravanelli: “Ma sono più bello io”

Un attaccante con i capelli bianchi è un’apparizione insolita sui campi di Premier League. Ma non inedita. Tutti ricordano ancora l’annata inglese di Fabrizio Ravanelli. Stagione 1996/1997, Penna Bianca fu acquistato dal Middlesbrough e realizzò con il Boro 17 reti in 35 partite. Numeri e prestazioni che resero Silver Fox, come Ravanelli fu ribattezzato in Inghilterra, un beniamino. Che Aguero ricordi Ravanelli (brizzolato precocemente però per vie naturali) per colore dei capelli è logico. Il Kun, però, ha preso scherzosamente le distanze dal paragone: “Sono più bello io, no?”. Brilante, come il nuovo colore dei suoi capelli. Aguero ha anche parlato dell’operazione al ginocchio alla quale si è sottoposto prima dei Mondiali 2018. “Ho avuto qualche disagio, e poi alla fine della scorsa stagione ho deciso di operarmi – ha spiegato – ora mi sento benissimo, non sento affatto dolore, ed è probabilmente questo il motivo per cui mi diverto di più e mi sento più in forma”. A disposizione del City, ora e nel futuro a lungo termine: “Andare via? No, voglio godermi i miei ultimi anni qui al club e soprattutto vincere altri trofei“. Come la Champions League, quella che Ravanelli ha sollevato nel 1996 con la Juventus e che nella bacheca del Kun è la grande assente.

Fonte: Sky

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