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Gli interventi di Luca Marelli, Francesco Marolda e Umberto Chiariello a Radio Crc

In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, trasmissione di Umberto Chiariello in onda su Radio CRC, è intervenuto Luca Marelli, ex arbitro: “Rigore su Milik? Il rigore c’era, non era un episodio da VAR, ma si poteva fischiare. La valutazione del campo è stata rispettata da chi valuta al VAR, ma non trattandosi di chiaro errore, lo strumento tecnologico non è potuto intervenire. Sulla sforbiciata di Piatek il fallo c’è, ma il centrale del Chievo tocca la palla con il braccio. Alcuni episodi sono molto difficili da valutare, e anche con le immagini si fa fatica a dare una certezza. Juve-Atletico? Mi aspetto una battaglia, ci vorrà un arbitro capace di tenere le redini del gioco. Gasperini? Rischia parecchio, il gesto è davvero grave, anche se il dirigente della Sampdoria non doveva trovarsi lì. Il gesto è stato davvero gratuito, bisogna stare attenti a cosa farà il giudice sportivo”. 

In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, trasmissione di Umberto Chiariello in onda su Radio CRC, è intervenuto Francesco Marolda del Corriere dello Sport: “Il Napoli non ha la struttura per avere due squadre e non mi è piaciuto questo turnover massiccio. Nessuna squadra al mondo può permettersi tali rivoluzioni, soprattutto tra calciatori che hanno giocato pochissimo insieme. Ce l’ho un po’ con Ancelotti: non può dire che lo stadio deve partecipare e riempirsi, se poi in campionato sono questi gli uomini e l’atteggiamento in campo. Verdi? Non mi sento di valutarlo per quanto visto quest’anno, sta giocando poco e per di più in una formazione che non aiuta, è chiaro che rende ancor meno. Vorrei vedere come rende nel miglior Napoli possibile. Per me Verdi è una seconda punta. Il Napoli deve porsi il problema ‘resta o non resta’ per almeno 7-8 calciatori. Se la società vuole fare un passo avanti non deve pensare a calciatori come Ounas o chi altro: servono campioni”.

In diretta a ‘Un Calcio Alla Radio’, in onda su Radio CRC, il direttore Umberto Chiariello ha rilasciato il suo consueto Editoradio: “Prendiamola questa scala per il paradiso: l’Europa League. Ancelotti sta compiendo un all-in dovuto, non voluto. Il Napoli ha rotto il calesse in campionato, come quando un cavallo cede nell’ippica. Storicamente il Napoli ha sempre avuto difficoltà a competere con la Juventus su più fronti. L’anno scorso siamo arrivati a quattro punti per cause esterne, diciamolo, mentre quest’anno si rischia ad arrivare oltre i 20 punti. Competere fino alla fine è un obbligo, anche per una società che non è tenuta a vincere sempre come il Napoli. Che emozioni hai dato ai tuoi tifosi? Come si può pretendere lo stadio pieno? E allora testa a Salisburgo, altrimenti senza l’Europa League questa stagione non sarebbe fallimentare, ma certamente mediocre”.
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