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AMARCORD: Parma-Napoli, c’era una volta il Parma

Sarà difficile fare meglio dell’anno scorso; 19 febbraio 2091 Parma-Napoli 0-4 con le reti di Zielinski, Milik (2) e Ounas. Il Parma ebbe un suo periodo di splendore in cui lottò per il titolo, in cui vinse una Coppa delle Coppe, due volte la Coppa Uefa e tre volte la Coppa Italia. Poi il crac Parmalat ne ha, tra le altre cose, comportato il declino. L’anno scorso gli emiliani erano una matricola tornata in Serie A dopo tre anni; la sfida del 10 maggio 2015 finì 2-2 (Palladino, Gabbiadini, Jorquera, Mertens) e alla fine di quel campionato gli emiliani salutarono la Serie A.

Nella stagione precedente la retrocessione si classificarono al sesto posto sfiorando la qualificazione in Europa League. Quel bel campionato permise loro di infrangere un tabù: battere il Napoli tra le mura amiche, cosa mai accaduta nell’era De Laurentiis. Parma-Napoli 1-0, 6 aprile 2014, Parolo al 55°. Parma-Napoli si gioca dal 1990, con l’arrivo della formazione emiliana nel calcio che conta. Tuttavia nel suo primo campionato di A il Parma fece subito capire che ambiva ad un ruolo da protagonista: terza giornata, 23 settembre 1990, Parma-Napoli 1-0, gol di Osio. Il Parma aveva tutti i presupposti per aprire un ciclo vincente, il Napoli, viceversa, cominciava la sua fase calante dopo i fasti dell’era Maradona ed il febbraio del 1992 vide i gialloblù di nuovo vittoriosi con un 2-1 ottenuto in rimonta. Partenopei in vantaggio con Careca quindi un rigore di Melli prima del gol vittoria al 90° del belga Grun.

Quasi un anno dopo, 24 gennaio 1993, finì in parità: 1-1 con reti di marca sudamericana: i padroni di casa passarono in vantaggio con il colombiano Faustino Asprilla, tutto genio e sregolatezza, per il Napoli pari di Daniel Fonseca dopo soli dieci minuti.

Il 19 dicembre 1993 la prima vittoria del Napoli, 3-1 (Gambaro, Brolin su rigore, Fonseca, Thern). Questo successo fu un’eccezione: per i successivi quattro anni il Napoli collezionò altrettante sconfitte la più amara delle quali, l’11 aprile 1998, sancì matematicamente la retrocessione in B. Quell’incontro finì 3-1: Crespo, pari del Napoli con Bellucci, nuovo vantaggio locale con Apolloni e definitivo 3-1 di Crespo. Chi ricorda quella domenica ricorderà il pianto di Pino Taglialatela accompagnato fuori campo, a fine gara, da Fabio Cannavaro.

Cominciarono gli scambi di mercato, Zola e Crippa emigrarono nel 1994 precedendo di un anno Fabio Cannavaro la cui cessione permise al club azzurro di iscriversi al campionato 1995-96. Il Napoli ebbe i giovani Pecchia, Bia e Caruso ed avrebbe voluto anche Melli che il Parma non volle cedere.

Stendendo un pietoso velo sul 4-0 di Parma-Napoli del maggio 2001, anno della seconda retrocessione azzurra, le due compagini si rincontrarono nel 2007-2008 con la promozione in A del Napoli di De Laurentiis in una situazione del tutto capovolta; ora era il Napoli ad avere il vento in poppa grazie alla nuova società nata dalle ceneri di quella fallita nel 2004, stesso anno del crack-Parmalat. I gialloblù, penultimi, retrocessero in B alla fine della stagione 2007-08 e persero contro il Napoli, tra le mura amiche, due volte su tre. Il 20 aprile 2008 Domizzi e Bogliacino ribalteranno il vantaggio di Budan, Parma-Napoli 1-2. Il 29 novembre 2009 finì 1-1, il rigore di Amoruso annullò il vantaggio di Denis e finì 3-1 il 13 marzo 2011: qui ci fu un’altra rimonta azzurra dopo l’illusorio vantaggio dei padroni di casa con Palladino vanificato in soli cinque minuti dall’uno-due di HamsikLavezzi prima del terzo gol di Maggio al 42°.

Due edizioni hanno visto il successo azzurro con identico risultato: 2-1. Il 4 marzo 2012 Napoli in vantaggio con Cavani, pari dei ducali con Zaccardo e gol vittoria di Lavezzi. Il 27 gennaio 2013 un perfetto lancio di Dzemaili mise Hamsik nelle condizioni di battere a rete al 20° per un vantaggio momentaneamente annullato dalla autorete di Paolo Cannavaro dopo soli dieci minuti ma all’85° al sigillo finale ci pensò Cavani.

Antonio Gagliardi

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