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Dopo l’ennesima stagione di transizione, la società e il tecnico riflettono sul futuro

L’arrivo di un allenatore tanto esperto quanto vincente come Carlo Ancelotti aveva riscaldato gli animi dei tifosi partenopei a inizio annata, lasciando presagire una stagione in cui il Napoli avrebbe finalmente potuto competere per trofei importanti. Il curriculum dell’emiliano, disponibile su Transfermarkt, parla da solo: tre Champions League, due Mondiali per club e due premi allenatore dell’anno, frutto della vittoria di campionati e coppe nazionali praticamente con tutte le squadre allenate, tra cui basta citare Milan, Chelsea, Bayern Monaco, PSG e Real Madrid. Tornato in patria dopo aver decorato le bacheche delle squadre più importanti del calcio europeo, molti speravano in un altro exploit di Carletto, stavolta con una squadra meno blasonata, ma la delusione è stata grande. Uno dei più grandi allenatori degli ultimi 20 anni non è riuscito a imprimere il proprio stile di gioco al Napoli, apparso tanto farraginoso e stanco in campionato quanto brillante e spumeggiante in Champions. Un paradosso che però non è andato giù alla società, che ha deciso per l’esonero e ha affidato uno spogliatoio sconsolato e poco motivato alla grinta di Gattuso, una scelta apparsa a molti azzardata. Cosa rimane dunque di una stagione inevitabilmente trasformatasi di transizione per il club partenopeo?

Lo stile Ringhio si riconferma efficace

Non risponderà ai criteri che si applicano agli allenatori di calcio più quotati, ma lo stile Ringhio funziona: tutta la grinta del calabrese, l’assenza di peli sulla lingua e l’etica del lavoro pretesa da Gattuso erano quello di cui il Napoli aveva bisogno per riprendersi dall’inizio amaro del campionato. Dopo un avvio in sordina e il periodo di assestamento alla filosofia di gioco del nuovo allenatore, di certo un contrasto netto a quanto predicato dai colleghi a capo della panchina azzurra negli ultimi anni, il Napoli ha iniziato a ingranare marcia dopo marcia, riscoprendo giocatori che avevano vissuto un periodo d’ombra durante la gestione Ancelotti. Complice anche la pausa forzata, potenziale occasione di passi falsi ma sfruttata al meglio dallo staff tecnico, la squadra è tornata in campo a giugno e ha dapprima eliminato l’Inter in semifinale di Coppa Italia targata quest’anno Coca Cola e ha poi vinto il primo trofeo stagionale battendo ai rigori una Juve impacciata.

L’automatica qualificazione all’Europa League ha permesso al Napoli di giocare con più tranquillità e di concentrarsi sull’obiettivo Champions, competizione dove non era comunque quotata contro squadre come City e Bayern Monaco, che all’11 agosto sono le favorite delle scommesse sul calcio offerte da Betway a quota 3,25 e 4,33. Lo scontro con il Barcellona nella partita di ritorno al Camp Nou è stato infatti uno scoglio insuperabile, nel quale la squadra non è riuscita a ripartire dal pareggio casalingo e, complice un messi semi-alieno, ha capitolato sul 3-1 in una partita giocatasi tutta nel primo tempo. Per completare la stagione mancherebbe ora la Supercoppa italiana, dove Mertens e compagni affronteranno la nuova Juve targata Pirlo, ma data e luogo rimangono ancora da confermarsi.

Serie A 20/21: avanti così?

Archiviata la stagione 19/20, è giunto il tempo delle decisioni che plasmeranno il Napoli del futuro. Dopo essere stato capace di farsi spazio nel vuoto lasciato dalle ex grandi del calcio italiano e aver fatto da unica rivale valida allo strapotere della Juventus negli ultimi anni, conquistando delle meritate apparizioni in Champions e raccogliendo risultati positivi contro le migliori squadre europee, il Napoli deve fare il salto di qualità: c’è bisogno di continuità, di una rosa adeguata e della giusta mentalità, elemento che è apparso finora solo a sprazzi. Sarà Gattuso l’uomo giusto per far definitivamente diventare il Napoli una grande d’Europa?

I risultati ottenuti arrivando a metà stagione e la personalità, che va a braccetto con quella di una piazza entusiasta e dedita, sembrano essere quelli giusti, rimane da valutare il progetto tecnico. Proprio in questi giorni, la dirigenza, nella persona del presidente De Laurentiis, il figlio Edoardo e il DS Giuntoli, si è incontrata con Rino in quel di Capri. Diverse fonti riportano un clima cordiale, aperto al dialogo e alla discussione. Sembra non ci sia troppa fretta nel decidere, con entrambe le parti intente a valutare i possibili scenari, ma si è però parlato di calciomercato, spia della volontà di società e allenatore, e alcune indiscrezioni trapelate parlano di un possibile contratto triennale.
Spesso sottovalutato per lo stile di gioco umile e per la presenza meno affabile di tanti altri colleghi, il calabrese porta con sé una passione e una grinta impareggiabili, che potrebbero essere proprio il fondamento di un proficuo progetto nazionale e internazionale tutto napoletano.

 

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