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Gli interventi di Antonio Corbo, Luigi Pavarese e Bruno Gentili a Radio Marte

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Antonio Corbo, giornalista.
“Spavone? Io non lo conosco ma mi dicono che è molto interessante. Ambidestro, 17 anni, nato il 10 maggio cioè il giorno del primo Scudetto, quindi sotto buone stelle. Mi sono convinto che il manager di Insigne, Pisacane, da una parte vuole trattare per gli interessi del suo assisti ma deve anche fare di tutto per migliorare questo rapporto con De Laurentiis perché lo stesso Spavone poi potrebbe andare all’estero. Sarebbe un motivo in più per tenere sempre in piedi un discorso, che però deve proseguire in silenzio, senza momenti che possano turbare i giocatori. La serenità di Insigne equivale a un pezzettino di Scudetto.
Insigne ha sulle spalle una bella fetta di Nazionale. Poi c’è il Napoli, non dimentichiamolo. Si sta comportando in maniera ineccepibile anche Spalletti, gestendolo senza sbilanciarsi a favore della società. Jorginho? Giusto fargli battere il rigore, ha anche acquisito a ripetersi perché in campo tutti notano la sua serietà e la sua partecipazione. Il giocatore ha dato tanto. Dialoghi degli arbitri? Se parlano possono infiammare situazioni che già scottano e far divampare polemiche. Se si spiegassero però con una via di mezzo sarebbe meglio. Magari delle dirette social come De Luca? Magari le domande a lui le faranno i magistrati. Non è la prima volta che finisce in rotta di collisione co la giustizia. Al di là dei cavalli di battaglia cioè sanità e rifiuti, due disfatte, c’è tutto un mondo che ruota intorno alla Regione che mostra cose buone. Agli arbtri bisogna dare la facoltà all’arbitro dopo la partita di chiarire ciò che lui e il VAR non sono riusciti a rendere chiaro durante il match.
Doveroso rispettare la decisione che Insigne reputerà migliore”.

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Luigi Pavarese, dirigente.
“Napoli? Prima di fare qualche bilancio aspetterei la gara contro l’Atalanta. Dobbiamo affrontare Inter, Lazio e proprio Atalanta. Poi penseremo al Milan. L’Atalanta fa parte comunque delle 7 sorelle e può essere una mina vagante. L’Inter per me è sempre la favorita. Io sono convinto che arriveremo in alto ma scaramanticamente dico che dobbiamo aspettare. La Juventus la tiro fuori, la Lazio invece la metto sempre dentro. Poi ovviamente nel calcio può succedere di tutto. C’è chi pensa che sia bene lasciare l’Europa ma io penso che bisogna andare avanti. Il Napoli ha una rosa sostanziosa e nell’ultima trasferta europea ha dato spazio ad altri, anche per tenerli sempre pronti. La differenza in questo cammino c’è stata soprattutto nei cambi, chi è entrato l’ha fatto con la mentalità giusta. I calciatori hanno bisogno di minutaggio, specie per gennaio perché per la Coppa d’Africa molti saranno via. Le prossime due partite di Europa League sono determinanti perché ci giochiamo il passaggio del turno.
A Milano non tremeranno le gambe a nessuno. Match Scudetto? No è ancora presto ma vincere sarebbe bello e importante. Non siamo al giro di boa ma tenere l’Inter così distante sarebbe importante, serve dare continuità e non perdere. Chiaro che la condizione fisica deve migliorare perché troveremo una squadra che sa di dover battere il Napoli per rientrare”.

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Bruno Gentili, giornalista.
“Non pensavo che l’Italia potesse arrivare a questo punto. La corsa è stata frenata dall’1-1 contro la Bulgaria, le grandi occasioni sbagliate. Anche lo 0-0 di Basilea è un errore che abbiamo pagato. Io non la voglio vedere in maniera buia come nel 2017, quella era una Nazionale che non seguiva il proprio allenatore. Se non battiamo l’Irlanda del Nord almeno con 2 gol di margine allora dobbiamo pensare che quello all’Europeo è stato un miraggio. Vero che è imbattuta in casa ma sono ottimista perché l’Italia storicamente nelle difficoltà si è sempre esaltata. Questa Nazionale ha smarrito il bandolo del gioco ma non il carattere, il vigore. Quest’energia non ha più sbocchi e corridoi, un po’ per gli infortuni un po’ per la mancanza di un finalizzatore. Immobile ha segnato poco con Mancini, 8 gol. E poi ci sono tanti giocatori fuori forma come Locatelli, Barella, Bonucci. Contro la Svizzera ho visto una squadra provvisoria e svagata. Poi ci sono anche difetti congeniti che avevamo anche agli Europei: non abbiamo gioco verticale e pochissimi che puntano l’uomo. Guai a metterla sull’agonismo o sul gioco aereo, non ne prendiamo una”.

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