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Gli interventi di Giorgy Garics, Antonio Cabrini e Massimo Taibi a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex calciatore di Atalanta e Napoli, Giorgy Garics. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

E’ la mancanza di giovani talenti il problema della nazionale italiana?
“Secondo me globalmente si è abbassato molto il livello. Non nascono più i campioni di una volta, ma perché non cresce come siamo cresciuti noi. Ormai il calcio è un’industria che vuole generale profitto sui ragazzi, a discapito della qualità. Ormai ci sono troppe distrazioni, la tecnologia dà tanto ma toglie tanto ai ragazzi che non corrono sui campi sportivi appena finiscono la scuola. Socializzare, saper stare in un gruppo e stare tra i propri simili, stare con un insegnante che ti dice cosa si può fare e cosa non si può fare. Il rispetto dell’altro e saper vincere e perdere, lo sport è un ottimo modo per dare educazione ai figli. Il mondo dei social è surreale, come la vita dei calciatori quando sono in attività. E’ un mondo a parte, la vita vera viene dopo quando smetti. Alcuni sono caduti in depressione perché non sapevano più gestire la vita dopo il campo da calcio. Per me aprire una scuola calcio è una grande responsabilità. I campi sono perfetti ora, non è come prima che provavi a fare i dribbling sui campi di patate”.
Sulla sfida tra Atalanta e Napoli
“Ho avuto sia il piacere che l’onore di giocare e conoscere la mentalità di Atalanta e Napoli. I bergamaschi ha puntato da anni sul settore giovanile che negli ultimi anni ha tirato fuori dei ragazzi spettacolari anche dal proprio vivaio, sia italiani che stranieri. Li riesce poi a vendere per permettere alla società di funzionare bene e raggiungere traguardi importanti come gli ultimi anni. Per il Napoli è il contrario, non vengono dal proprio vivaio, ma prende ragazzi interessanti a buon prezzo e poi li fa crescere in un campionato competitivo nel quale lotta per i primi posti in Serie A. Poi li vende ed il suo bilancio è sempre positivo, forse nell’ultimo anno è stato negativo ma c’è stato anche il Covid. Sono società che stanno in piedi da sole, generando profitto, De Laurentiis è un ottimo imprenditore che sa stare lì davanti in classifica da anni”.
Il Bologna ce la fa a fermare il Milan?
“Tifo anche per i rossoneri, ho un buon rapporto con l’allenatore. Sarà difficile, il Napoli deve continuare sulla propria striscia, non credo che il Bologna possa dare filo da torcere al Milan”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex giocatore di Juventus ed Atalanta, Antonio Cabrini. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

La crescita del calcio femminile e la disfatta dell’Italia maschile
“Sta crescendo e lo vediamo tutti, a breve sembra che possa entrare nel mondo professionistico e quindi cambierebbero tantissime cose in tutti i sensi. Il calcio giocato femminile è cresciuto, la Juventus sta facendo bene oltre in campionato anche in Champions League, sicuramente il futuro sarà molto positivo. Per quello maschile, indubbiamente, è stata una botta non bella. Essere esclusi per la seconda volta consecutiva ai Mondiali per una nazionale come l’Italia sicuramente non fa bene al movimento. Bisogna metterci una pietra sopra, analizzare gli errori che sono stati fatti, senza dimenticare che lo scorso anno ha vinto un Europeo”.
Quali sono stati i problemi dell’Italia?
“Quando vai in Nazionale non giochi come la tua squadra di appartenenza. Ci sono delle problematiche diverse, devi capire nel breve tempo cosa vuole l’allenatore, i tipi di movimenti e cosa devi fare. Il calcio è molto imprevedibile, questa eliminazione è sicuramente scottante, ma il calcio è anche questo, fatto di vittorie, sconfitte, rigori sbagliati. Abbiamo avuto tante occasioni per tagliare il traguardo dei Mondiali, ma non le abbiamo sfruttate. Il calcio purtroppo è fatto anche di queste cose”.
Serviva più tempo per limare i movimenti offensivi e quindi serviva fermare il campionato una settimana in più?
“Sono prese di posizione sia della Federazione che della Lega che spesso non collimano l’uno con l’altra. Non puoi dire chi ha ragione e chi torto, è normale che quando le cose vanno male ti butti su una delle due cose, quando vinci le cose sono positive per tutti invece”.
C’era già questo cortocircuito di comunicazione quando eri in Nazionale?
“Sicuramente c’era una attenzione maggiore dei club verso la Nazionale, è innegabile. Il campionato, le varie Coppe, erano stabilite prima della stagione, poi il Covid ha fatto rinviare tante partite e non ha aiutato. Ha creato delle problematiche anche a livello di Nazionali”.
L’Atalanta ospiterà il Napoli secondo. La Juventus giocherà con l’Inter, il Bologna contro il Milan. Dopo questa giornata avremo un’indicazione più marcata per lo Scudetto?
“Sicuramente è una giornata importante per le squadre di vertice. Il derby d’Italia è una partita di cartello, però bisogna dire che ormai anche se non siamo all’ultimo chilometro del campionato, bisogna stare attenti in queste ultime giornate della stagione per evitare delle conseguenze negative. L’Atalanta ormai da tre anni è tra le migliori del campionato, entrare a far parte delle predilette della Champions è importante anche dal punto di vista economico, da adesso fino alla fine sarà un campionato tirato perché tutti cercheranno di trovare il risultato pieno e cercare di far parte delle elette in Europa”.
Ti aspettavi che la coppia Rrahmani-Koulibaly portasse il Napoli a diventare la migliore difesa del campionato?
“Koulibaly ormai è un punto fisso della difesa partenopea. Fino a qualche giornata fa hanno avuto un periodo delicato, trovando difficoltà, poi è riuscito a ripartire e quando hai una difesa di alto livello, che non permette all’avversario di metterti in difficoltà, prima o poi il gol lo fai”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex portiere dell’Atalanta ed attuale direttore sportivo della Reggina, Massimo Taibi. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Sei soddisfatto del campionato della Reggina?
“Stiamo raggiungendo una salvezza tranquilla, se ci fosse stata la possibilità di lottare per l’ottavo posto sarebbe stato meglio, ma per ora siamo soddisfatti”.
Credi che il Venezia riuscirà a salvarsi?
“Hanno tutte le possibilità per farlo, giocano un buon calcio, ma la Serie A è difficile. Non sono distanti dalla salvezza, quantomeno hanno l’obbligo di provarci. Il calcio è imponderabile, basta una piccola cosa impercettibile che ti fa vincere una partita inaspettata… Hanno tutte le carte in regola per salvarsi”.
Come vedi la crescita di Michael Folorunsho?
“E’ cresciuto molto, quest’anno a Pordenone non aveva dato il meglio, ora da gennaio sta riprendendo il discorso interrotto a luglio con noi. In certe parti del campo può essere un giocatore importante”.
Denis ti ha raccontato qualche aneddoto sul San Paolo?
“Parliamo spesso di tutto, anche io quando venivo da avversario è sempre stata una partita particolare perché il pubblico è sempre stato caldo. Chi non può parlare bene di Napoli con tutto il calore, lo stadio. Di Napoli si può sempre parlare bene”.
Come vedi la lotta al vertice per lo Scudetto?
“Qualche settimana fa ti avrei detto che la Juventus non poteva correre per lo Scudetto, ma le altre davanti hanno fatto sì che il Milan andasse avanti meritatamente e la Juventus di recuperare terreno. Mai come quest’anno non c’è una favorita. Maldini ha creato una squadra importante già anni fa con giovani su cui ci ha visto lungo. Sul campo sta dimostrando di meritarlo, ha una squadra amalgamata bene, con giovani ed esperti. Quando ha avuto battute d’arresto gli altri non ne hanno approfittato”.
Come vedi la prossima gara dell’Atalanta contro il Napoli?
“Ha avuto tanti infortunati, è stata sfortunata. E’ ben allenata da Gasperini, ha tutti i valori per riprendersi, non sarà facile per il Napoli perché l’Atalanta è sempre imprevedibile. La prerogativa di Gasperini è quella di giocare bene, lo faceva anche al Genoa. E’ un calcio molto esasperato ma concreto, è spettacolare e si avvicina a quello europeo”.
Credi che il Torino con Juric abbia recuperato lo spirito Toro?
“Juric è molto preparato, fa giocare molto bene le squadre ed è tenace. Si avvicina al carattere del Toro, è la persona giusta per il club”.
Sarà Spalletti-Gasperini o la decidono i giocatori?
“Gli allenatori sono importanti, ma i giocatori vanno in campo. Sono loro che seguono le direttive e fanno la differenza, credo che siano loro a farla”.
Chi farà la differenza tra i giocatori?
“Il reparto offensivo del Napoli può mettere in difficoltà l’Atalanta. La velocità e l’aggressività dell’Atalanta può mettere in difficoltà il Napoli”.
Ti affideresti più ad Ospina o a Meret?
“Io sono sempre stato un estimatore di Meret, ma ha subito tanti infortuni. In Italia stiamo avendo una regressione, punterei sugli italiani ed in prospettiva credo che possa crescere di più e fare la differenza”.

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