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Gli interventi di Oma Akatuba, Mario Giuffredi e Claudio Barbaro a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è Oma Akatugba, direttore di omasports.com e amico di Victor Osimhen. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Seconda stagione in Italia per Osimhen. In cosa è cresciuto maggiormente?
“Victor si è ambientato molto bene in Italia e nel campionato di Serie A. Sta riuscendo a gestirsi molto meglio sul piano dello spirito e dell’intensità. Si trova molto più a suo agio nell’ambiente, è più bravo a tenere a bada il suo temperamento: si vede dai cartellini che sono molto meno frequenti. In generale si trova molto bene a Napoli, che è una piazza diversa rispetto ad altre. É cresciuto molto e lo dimostrano i 14 gol segnati in campionato. Inoltre é riuscito a lavorare meglio, dopo i tanti infortuni e il Covid-19. Sta facendo bene e spero resti a Napoli e continui a crescere”.
Si è fatto notare per svariati gol di testa quest’anno. Credi sia una sua grande abilità?
“Non credo sia la sua abilità migliore ma è una grande capacità che ha, per lo stacco aereo talvolta ricorda Cristiano Ronaldo. Lui è fortissimo nell’attaccare la profondità e dare la possibilità ai compagni di salire ed entrare in area di rigore”.
Cosa ne pensi delle voci di mercato? Specialmente quelle dalla Premier League
“Molto francamente, qualcosa può accadere. I rumors di questo tipo non nascono mai dal nulla ma, al momento, non c’è ancora qualcosa di concreto. Alcune notizie vengono dalla fantasia di qualche giornalista… Io credo e spero che resti al Napoli, lo stesso club è soddisfatto di lui. Quest’anno ha segnato 14 gol e le sue prestazioni continuano a migliorare ma, lo sappiamo, questo è il calcio e può succedere di tutto”.
In Italia è stato pubblicato il suo contratto, in cui si evinceva che il Napoli controllasse i suoi social. Secondo te è vero? Eventualmente credi sia una mancanza di privacy?
“Sarebbe una mancanza di rispetto e di privacy. Credo siano invenzioni giornalistiche, anche perché vedete quello che pubblica Victor sui propri social… non mi sembra sia frutto di un qualche filtro. Qualora fosse vero sarebbe una gravissima mancanza di privacy per il giocatore. Per questo trovo impossibile che il Napoli controlli i suoi social”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mario Giuffredi, agente, tra i tanti, di Giovanni Di Lorenzo e Matteo Politano. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com

Tra i tuoi calciatori più quotati ci sono Politano e Di Lorenzo. Il Napoli non considera nessuno ‘incedibile’. Voi vi state guardando intorno o aspettate il mercato?
“Noi aspettiamo il mercato. Politano e Di Lorenzo sono due giocatori nel giro della Nazionale. Qualora arrivassero delle proposte le ascolteremmo ma non abbiamo bisogno di andare noi a proporli. È prematuro parlarne. I campionati sono appena terminati ed è ancora presto per discutere di mercato. Di certo, questi due ragazzi non hanno bisogno di andare a cercare squadra, sia perché stanno bene al Napoli, sia perché hanno mercato”.
Al Napoli è arrivato Olivera. Come ha vissuto Mario Rui il suo arrivo? E come rispondi a chi scrive che rischia il posto?
“Chi scrive che Mario Rui rischia il posto mi fa ridere, perché estremizza tutto. È arrivato un terzino e ora subito si dà per scontato che gli tolga il posto. Io vi ricordo che Mario Rui è il titolare e gioca a Napoli da cinque anni, ha fatto una stagione strepitosa. Con estremo rispetto per Olivera, sottolineo che è arrivato dal Getafe, non dal Real Madrid. Ieri leggevo un articolo (apparso su Repubblica, ndr) dove si facevano gli stessi ragionamenti. Poi il Napoli non vince lo scudetto e la piazza si chiede come mai. Ci sono alcune voci e penne che sono distruttive, non costruttive. È giusto che ci sia concorrenza, un giocatore non può fare 50 partite, altrimenti le prestazioni calano, ma non bisogna esasperare il concetto: ricordate che chi arriva a Napoli, deve prima dimostrare il suo valore”.
Tra i tuoi calciatori c’è Parisi. Ti piacerebbe vedere la ‘tua’ coppia Rui-Parisi al Napoli?
“Ormai è una coppia che non può crearsi perché è arrivato Olivera e, se arrivasse anche Parisi, dovrebbe andare via Mario Rui, dunque impossibile che si incontrino. Tra l’altro, Mario Rui resterà al Napoli”.
Un altro giocatore che ha fatto un’ottima stagione è Casale. Al Napoli si cerca un centrale: sarebbe pronto?
“Casale sa che se vuole diventare un grande giocatore, perciò non deve avere paura di affrontare le grandi sfide, come sarebbe arrivare, per ipotesi, in un top club quale è il Napoli. Vediamo cosa succederà in futuro, lui è un grande professionista”.
Napoli a caccia di un secondo portiere. Sepe può essere la soluzione?
“No. Sepe resta alla Salernitana e cercherà di togliersi le sue soddisfazioni in una piazza che non ha nulla da invidiare neanche al Napoli”.
La stagione di Hysaj
“Tra alti e bassi. È partito benissimo poi, verso la fine, ha avuto qualche problema, ma ci sta. Sta benissimo alla Lazio e rimarrà lì. La volontà di Sarri è stata importante, crede molto nel ragazzo, ma la cosa ancora più importante è che lui è un ottimo giocatore e si trova bene alla Lazio”.
I tuoi calciatori hanno una caratteristica comune: sono educati e hanno tutti un basso profilo. È un caso?
“No, non lo è. Noi cerchiamo sempre di scegliere il giusto compromesso tra calciatore ed uomo, tra capacità tecniche e caratteristiche comportamentali. Cerchiamo persone che la vedano come noi e, fin da subito, mettiamo in chiaro quello che vogliamo: ‘patti chiari e amicizia lunga’, così evitiamo divergenze come accaduto con Veretout. Ieri ha vinto la Conference, gli faccio i miei complimenti, l’ho portato io a Roma, ma sono ancora più felice per i miei cari amici Mourinho e Tiago Pinto”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Barbaro, Senatore della Repubblica e tifoso della Roma. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com

Direi che sei contento dopo la vittoria di ieri
“Sono contento, troppo contento. Non vincevamo un trofeo dalla Coppa Italia di 14 anni fa. Da non-mourinhano devo dire che mi sono ‘convertito’ perché poi ho vissuto delle emozioni incredibili grazie alla cultura del risultato. La Roma gioca malissimo, non giriamoci intorno, ma almeno ieri abbiamo vinto”.
Si sminuisce il valore del successo perchè è la ‘terza coppa europea’…
“Non ce ne può fregare di meno, chi è tifoso lo può capire. Vincere è bellissimo. Secondo trofeo europeo della nostra storia, anche se i laziali dicono che la Coppa delle Fiere non conti, visto che non è riconosciuta dalla UEFA. Lasciamoli parlare: tifano la quinta o sesta squadra della capitale (ride, ndr)”
Come hai visto le lacrime di Mourinho?
“A me sembra un grande ‘paravento’…. Su queste emozioni è difficile giudicare. Io non ho pianto ma ho vissuto dei momenti che non si possono descrivere. Mourinho faccia quello che vuole, mi ha fatto vincere un trofeo e questo conta”.
A Roma è tornata una forte passione dei tifosi. Quello che si vede sempre meno a Napoli…
“Non so come sia accaduto. Il patrimonio che ha Napoli, come Roma, non ce l’ha praticamente nessuno. Mi permetto di dirlo: Napoli e Roma sono le due città più belle d’Italia. A Roma hanno capito che i tifosi sono un patrimoni, a Napoli ho la sensazione che spesso i supporters vengano trattati da clienti. La Roma, con la sua politica di prezzi, ha fatto un ottimo lavoro e ha riavvicinato il proprio pubblico alla squadra”.
Non solo i prezzi popolari: la proprietà della Roma ha parlato poco in questa prima stagione. A Napoli tanti interventi pubblici di De Laurentiis hanno fatto danni. Come giudichi questo tipo di approccio di alcuni presidenti?
“Le giudico in linea con quelli che sono anche i comportamenti dei presidenti mecenati che ormai abbiamo solo in Italia. La figura del padre-padrone in Europa non esiste più. Deve cambiare il linguaggio e il modo di vedere i tifosi. Figure come Lotito e ADL sono destinate a sparire, se vogliamo essere competitivi in Europa e cambiare il calcio. Da questo punto di vista, anche la Lega Calcio e la Lega Pro, devono cambiare modo di pensare e fare calcio. Non esistono quadri legislativi che possano cambiare le cose ma esistono tante camere di compensazione che possono agire, come il CONI “.
In Europa capita anche che decidano proprio i giocatori come Mbappé…
“Qua entriamo in un contesto ben più ampio, lì dovrebbe intervenire la UEFA per adeguate correzioni riguardo la situazione economica”
Ieri scontri prima della finale, così come nell’ultima giornata di campionato a La Spezia e Sassuolo. Quando abbatteremo questa controcultura?
“L’hai chiamata bene: controcultura. Io cito sempre un episodio, perché ero nella Giunta del CONI in quel periodo, ed è Calciopoli. Quando ci siamo trovati a dover decidere abbiamo visto persone che, nonostante lo scandalo che era esploso, andavano in giro a supportare la propria squadra come se non fosse accaduto nulla. Purtroppo il calcio non è l”isola felice’ che si pensa. Io amo il calcio e sono orgoglioso di aver lavorato nel calcio ma, a volte, mi sono anche vergognato. Nel calcio ci sono tanti sub-interessi che imporrebbero delle riflessioni: dobbiamo lavorarci veramente ma purtroppo si continua ancora a fare troppo poco. Inoltre, sogno che tifosi di Roma e Napoli tornino ad abbracciarsi. Sono fra le piazze più belle al mondo, con patrimoni culturali invidiati, deve finire questa inutile rivalità. Come Senatore della Repubblica e come uomo, sono il primo a rendermi disponibile per lavorare alla questione”

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