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AMARCORD: Verona-Napoli, ricominciamo!

Si può dire che il Napoli ricominci un campionato proprio dove il 15 agosto dello scorso anno ha cominciato quello in cui si è laureato per la terza volta campione d’Italia.

La piazza è diffidente, delusa da alcune partenze eccellenti e non entusiasta per i nuovi acquisti tra i quali il georgiano Kvaratskhelia ed il coreano Kim Min-Jae dei quali pur se si dice un gran bene sono in fondo due illustri sconosciuti.

Proprio il georgiano, Kvara per tutti, segna di testa la prima rete azzurra della stagione pareggiando il vantaggio dei veneti di Lasagna. Osimhen con una zampata regala il vantaggio agli azzurri nel recupero della prima frazione ma nei primi minuti della ripresa Henry impatta il risultato sul 2-2. Quindi accademia Napoli con il 3-2 di Zielinski dopo un delizioso assist di Kvara, il 4-2 di Lobotka e la manita di Politano in chiusura di due azioni da manuale.

Pesante l’assenza di Osimhen avendo il nigeriano con una doppietta deciso la sfida del 13 marzo 2022, gol scaligero di Faraoni. Vendetta per il 3-1 della stagione precedente, il momento più buio della gestione Gattuso. Vittoria in rimonta degli scaligeri che ribaltano il vantaggio lampo di Lozano; pari di Di Marco, vantaggio di Barak e tris di Zaccagni.

Verona-Napoli si giocò il 23 giugno 2020 alla ripresa per l’interruzione Covid e finì 0-2 con le reti dell’ormai ex Milik e Lozano. Ancora in estate, il 20 agosto 2017, il Napoli di Sarri passò per 3-1; gara di apertura, azzurri avanti di tre reti, autogol di Souprayen, 2-0 di Milik, tris di Ghoulam e rete della bandiera di Pazzini. Proprio come nel 1984, gara d’esordio ed identico punteggio solo che a vincere fu il Verona. Prima di Maradona in Serie A, il Verona vinse al fulmicotone quel campionato e poi sparì; gara senza storia  con reti di Briegel, Galderisi, Bertoni e Di Gennaro. Ben pochi alibi il molto più recente 2-0 del 15 marzo 2015, con Toni mattatore unico ma non senza una grossa mano dalla difesa azzurra; doppietta dell’attaccante, per gli azzurri, nel finale, un palo di Gabbiadini. Tra le cause della disfatta anche lo scriteriato turnover di Benitez che schierò Zapata lasciando in panchina Higuaìn

Il Bentegodi per molti anni è stato terreno fertile; l’ultima sconfitta risaliva al 14 gennaio 2001 (Napoli avanti con Bellucci e ribaltato da Mutu e Adailton). Da allora, tenendo conto che le due squadre non si sono incontrate tutti gli anni, il Napoli ha sempre conquistato punti. Come il rotondo 3-0 del 12 gennaio 2014 (Mertens, Insigne e Dzemaili) e il 2-0 firmato da Insigne e Higuaìn nell’ultima sfida del 22 novembre 2015.

Quattro reti il 23 febbraio 1986, due per parte. Maradona segnò la doppietta, uno su rigore, che permise al Napoli di rimontare il doppio svantaggio di Sacchetti e Galderisi. Il Verona non era più quello dello scudetto, tuttavia il 12 aprile 1987, Domenica delle Palme, l’undici veneto sgambettò malamente il Ciuccio lanciato verso il primo storico scudetto. Primo tempo, e risultato finale, 3-0: vantaggio di Pacione, autogol di Sola e tris di Elkjær su rigore. Dopo l’1-1 della stagione 1987-88, due successi partenopei: l’11 dicembre’88 fu Crippa a firmare la vittoria per 1-0, il 10 settembre 1989 andarono in gol Mauro e Careca, su rigore, prima del gol della bandiera di Gutierrez. A fine stagione il Napoli vinse il suo secondo titolo, il Verona retrocesse in Serie B.

Poi gli anni 90, tempi difficili per entrambe: l’Hellas Verona fallisce nel ’91, il Napoli si ridimensiona sino alla retrocessione del 1998, vissuta tra mille problemi societari. Quindi un ciclo di incontri in B cominciato con la vittoria dei veneti lanciati verso la A il 6 giugno 1999, 1-0, Marasco, contro un Napoli ancora stordito dalla botta della retrocessione, ed è finito con la vittoria azzurra del 26 maggio 2007, 1-3 (Domizzi, Calaiò, Pulzetti, Dalla Bona) Napoli promosso e Verona retrocesso in C1 dopo i playout.

Antonio Gagliardi

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