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Lettera con proiettile per Genny ‘a Carogna. Il gip convalida l’arresto di Ciro Esposito, che intanto riapre gli occhi

07 maggio alle 17:25

Il gip di Roma ha convalidato il fermo per i tifosi del Napoli Ciro Esposito e Gennaro Fioretti, coinvolti negli scontri del pre-partita di Coppa Italia. L’atto istruttorio e’ stato svolto in ospedale in quanto i due, in particolare Esposito, sono stati gravemente feriti da colpi d’arma da fuoco.

“L’ho visto, mi ha riconosciuto. Sembra stia meglio, spero che migliori ogni giorno di piu”. Sono le parole pronunciate da Giovanni Esposito all’uscita della rianimazione dopo la visita al figlio Ciro, il tifoso del Napoli ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma, dopo gli scontri di sabato scorso. “Gli ho chiesto se vuole vedere Maradona – ha aggiunto il papà, come riferisce l’Ansae lui mi ha fatto cenno di si’ con la testa“.

16.00 Intanto, come si legge sull’edizione romana di Repubblica, spunta una supertestimone dei fatti di sabato al di fuori dello stadio Olimpico di Roma. 

Si tratta, si legge su Repubblica, di “una donna di ottant’anni che affronta, sperduta e sola, sessanta hooligan, cercando di difendersi dalla loro aggressione usando l’acqua di una pompa per annaffiare il giardino. Eccola qui, un’altra immagine tratta dal teatro dell’assurdo di sabato scorso. Una fotografia da consegnare a quanti in questi anni hanno gestito la questione “violenza negli stadi”. Lei, statura da peso piuma, e tempra da combattente, non vuole comparire per nessun motivo. E però la sua storia la racconta ugualmente, così come l’ha raccontata agli inquirenti fino alle due del mattino di domenica. “E’ stata un’esecuzione, anzi, no: un massacro. Quel poveretto lo volevano ammazzare, ci hanno provato due volte”. “Quel poveretto” è Daniele De Santis, Gastone”.

La supertestimione spiega: “Mi creda, mi sono trovata davanti a un’esecuzione. Lo hanno riempito di bastonate, di calci, di pugni. Uno di loro ha preso un montacarichi giallo, gliel’ha sbattuto in testa con molta forza, più di una volta. E con la stessa violenza altri gli hanno spaccato proprio sul viso delle cassette della frutta”.

E ancora: “Io ero sotto shock. Avevo in mano un tubo per annaffiare le piante e solo allora mi sono accorta che l’avevamo usato per difenderci da quella gente, e per spegnere i fumogeni. Quando i napoletani sono andati via, lui si è mosso. E quando sono arrivati i medici del 118 ha iniziato a inveire anche contro di loro”.

Sulla pistola: “La pistola so che l’hanno ritrovata, ma io non l’ho mai vista. Quello che so è che per me doveva essere un normale sabato e invece sono finita in questura fino alle 2 del mattino a testimoniare su un tentato omicidio”.

15.00 Al termine degli interrogatori di garanzia, il Gip di Roma ha convalidato gli arresti per l’ultrà della Roma, Daniele De Santis, e Alfonso Esposito, uno dei tifosi del Napoli coinvolti negli scontri avvenuti nel prepartita della finale di Coppa Italia. De Santis è accusato di tentato omicidio mentre Esposito di rissa. De Santis, l’ultras della Roma accusato di tentato omicidio, davanti al Gip di Roma nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia ha negato di aver sparato a Ciro Esposito. “Non ho sparato io, ma non sono nelle condizioni di poter ricordare cosa è accaduto”, ha dichiarato, come si legge su Repubblica.it.

14.15 Una lettera con un proiettile fissato con del nastro adesivo e una foto di Gennaro De Tommaso noto come Genny ‘a Carogna con tanto di minacce. Questo il contenuto del pacco ricevuto questa mattina dalla redazione del quotidiano napoletano Il Mattino, che nella giornata di lunedì lo aveva raggiunto per un’intervista esclusiva sui fatti legati alla finale di Coppa Italia: “Vogliamo far pervenire al camorrista che appare in foto, Gennaro De Tommaso, il presente avvertimento, una risposta a quella scritta sul petto che auspica la liberazione del mafioso Speziale, assassino dell’ispettore Raciti. Stai attento, avanzo di galera, hai le ore contate. Penserai che sia una semplice minaccia. Aspetta e vedrai. Morte agli ultras!!! Carogna, attento a te, ai tuoi familiari e a tutti quei coglioni che sono alle tue spalle!!!”

Le minacce, però, non si fermano al solo Di Tommaso ma si allargano, in chiusura, anche alla società Napoli e ai giornalisti della Rai presenti sul posto: “Anche voi della Società Calcio Napoli non siete esenti da responsabilità, così come i mass media che pubblicano solo ciò che fa loro comodo. Questa farsa è stata organizzata con l’assenso della federazione calcio e con la collaborazione dell’operatore tv della Rai. Vi seguiremo nei vostri spostamenti ed al momento opportuno colpiremo!! Che il tifoso napoletano ferito a Roma muoia a presto!! Non dorma tranquillo nemmeno il cronista Tv. Ogni promessa è un debito”.

Fonte: CalcioMercato.com

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