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La notte di Inzaghi, il Milan quasi suo. Berlusconi cancella la parentesi Seedorf

MILANO – Una cena durata tre ore per incoronare Pippo Inzaghi nuovo allenatore del Milan. La decisione è arrivata ieri sera a Villa San Martino ad Arcore dopo un incontro tra Silvio Berlusconi, Adriano Galliani, Fedele Confalonieri e il tecnico della Primavera in procinto di essere promosso in prima squadra. Un modo per girare pagina dopo il tracollo elettorale del proprietario rossonero: puntare su un ex calciatore popolarissimo tra i tifosi può essere apprezzato dal popolo milanista e può essere un modo di attutire la delusione dei molti sostenitori rossoneri che non approvano la cacciata di Seedorf. Ed è la via più comoda per non appesantire i bilanci del club che già devono fare i conti con una stagione senza Champions League e ammortizzare l’ingaggio di Clarence Seedorf: 10 milioni lordi da qui a giugno 2016, data di scadenza del contratto firmato dall’olandese a gennaio. Un accordo di 2 anni e mezzo che testimoniava fiducia di Berlusconi nei confronti dell’ex numero 10. Tutta bruciata in pochi mesi con una velocità che la dice lunga sulla difficoltà a individuare una linea precisa all’interno del Milan attuale.

ITALIANI A FAVORE – Inzaghi, ieri ad Arcore nascosto dai vetri scuri della macchina sulla quale viaggiava Galliani, ripartirà proprio dall’elemento che, saldato all’ostilità di Galliani e al progressivo allontanamento di Berlusconi, è stato fatale a Seedorf: il blocco italiano della squadra rossonera. Un nocciolo duro di calciatori che ha iniziato ad andare in un’altra direzione rispetto all’olandese. Emblematica la presenza di Abate, Poli, Bonera e Montolivo sugli spalti del playoff Primavera tra Milan e Udinese. Quel quartetto in tribuna suonava già come un passaggio di consegne. Inzaghi dovrà gestire la situazione con oculatezza per non eccedere in gratitudine nei confronti di questi giocatori. Nello spogliatoio troverà anche calciatori che invece avevano un buon rapporto con Seedorf e sono stati valorizzati nel corso di questi mesi: De Jong, Mexes e Taarabt.

MERCATO DI SACRIFICIO
– Difficile immaginare investimenti faraonici sul mercato, come dimostrano le attuali difficoltà nelle operazioni di riscatto di Taarabt e Rami (scaduto il termine col Valencia, si cerca di negoziare l’acquisto completo a prezzo più basso). La scelta di Inzaghi rientra in questa logica di austerity. Il suo ingaggio sarà contenuto e un tecnico alla prima esperienza fuori dal settore giovanile non può chiedere la luna. Anzi, proprio un italiano di prima fascia potrebbe partire per fare cassa. Gli indiziati principali sono De Sciglio e Balotelli: il terzino piace al Real Madrid, l’attaccante ha estimatori a Monaco e in Premier League. Decisivo per il numero 45 sarà il Mondiale che fisserà la sua valutazione economica. Da verificare la situazione di Abate, destinato alla cessione in caso di permanenza di Seedorf, ma grande amico di Inzaghi, un legame che potrebbe modificare il suo destino calcistico.

GIOVANI PROMOSSI
– Dalla Primavera, che con Inzaghi ha vinto il Torneo di Viareggio ma ha fallito la qualificazione alla Final Eight potrebbero fare il salto i giovani più promettenti: i difensori Marco Pinato e Stefan Simic e il centrocampista Alessandro Mastalli. Attenzione anche ai tanti “piccoli Inzaghi” in giro per l’Italia che potrebbero viaggiare in direzione Milanello con il loro modello in panchina. Il principale indiziato è Alberto Paloschi, in comproprietà con il Chievo, 13 gol in questo campionato. La sorpresa potrebbe essere Andrea Belotti, 20 anni, protagonista della promozione del Palermo, cresciuto nell’AlbinoLeffe con il sogno di giocare un giorno nel Milan. E Inzaghi cercherà di rivitalizzare Alessandro Matri che tornerà dal prestito alla Fiorentina e ha lo stesso agente di Super Pippo, il bresciano Tullio Tinti.

milan ac

serie A
Protagonisti:
Pippo Inzaghi
Silvio Berlusconi
adriano galliani
clarence seedorf
filippo inzaghi

Fonte: Repubblica

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