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Favola Hamsik: “La prossima stagione voglio fare di più. Nel Napoli a vita”

Lo sceicco Marek di Dubai? Soltanto in viaggio di nozze, sia chiaro: perché è di Napoli che lui è il vicerè. Lo è da sette anni e lo sarà ancora: «Non voglio andare via» . E non solo: «La prossima stagione voglio fare di più». Parola di capitano. Parola di una cresta che, dopo un anno travagliato a dire poco, ha voglia di tornare alta. Come una bandiera azzurra. «Napoli a vita».

CHE ESTATE. E allora, è proprio da questa sorta di dichiarazione di amore infinito che comincia la Marek story dell’estate. Una storia che danza tra la Slovacchia, dove a Banska Bystrica tutto è pronto per il coronamento del sogno di un amore lungo una vita con Martina Franova, giocatrice di pallamano, ex compagna di sua sorella Miska – la galeotta di turno – e soprattutto mamma a tempo pieno di Christian e Lucas, e Dubai. La meta prescelta per le vacanze travestite da luna di miele. Casa Maradona e casa Cannavaro (Fabio), icone di una Napoli di cui lui, oggi, è un simbolo: il capitano. L’uomo che ha raccolto i gradi di un altro Cannavaro (Paolo) e il giocatore che si appresta a vivere un altro anno tinto d’azzurro. «Non voglio andare via» .

A VITA? PER ORA. Lo ha detto e lo ha ripetuto. Sì, lo ha annunciato dalle colonne di Informare con la serenità che comincia a riaffiorare su un volto, di recente, segnato più che altro dai pensieri e dalle riflessioni. «No, non c’è alcun problema: le varie voci di mercato che mi riguardano non mi danno fastidio: i media fanno il loro lavoro». E’ il gioco delle parti del calcio, sì, ed è la normalità per questo mondo dorato. Nessuna offesa, no, però al momento certe idee non lo sfiorano. Domanda: Napoli per sempre? Risposta: « Sì, ho sempre detto così: se continuerò a trovarmi bene rimarrò qua, altrimenti si vedrà. Per il momento sto bene in questa città e in questa squadra, non ho voglia di cambiare. L’intenzione è di restare». Dunque, a vita. Almeno per ora. E d’altra parte perché forzare le ipotesi su un futuro da scoprire quando l’immediato, il presente sono garantiti dalla certezza di un sentimento corrisposto? Hamisk a vita, come il per sempre delle favole: e sia.

L’ANALISI. Di certo, la prossima stagione dovrà essere diversa: sotto il profilo del rendimento e dei numeri. Borsino: i 7 gol realizzati in campionato, 6 dei quali collezionati nelle prime 11 giornate e il settimo alla penultima, sono il minimo storico della sua esperienza azzurra. E a questo si aggiungono un digiuno europeo lungo due stagioni, l’infortunio a un piede che l’ha messo fuori causa per 8 partite – tra Serie A e coppe – e l’amarezza per l’esclusione della Slovacchia dalla corsa al Mondiale. L’onestà intellettuale, però, è da fuoriclasse: «Cos’è accaduto? Credo che ci sia stato un insieme di cause: calo fisico, psicologico e tattico. Un po’ di tutto».
Già, s’è dibattuto molto anche della sua collocazione nello scacchiere di Benitez: più seconda punta, che trequartista virtuoso dell’inserimento alla Hamsik (appunto). «La cosa importante è che la squadra sia andata bene e che i risultati siano arrivati anche senza i miei gol».

LA PROMESSA. Così si parla. E anzi Marek sa fare anche di meglio quando l’evidenziatore ricalca l’aspetto dello schieramento di Rafa e le eventuali problematiche accusate. «Sicuramente posso dare qualcosa in più e dal primo giorno di ritiro m’impegnerò per farlo al meglio».
Soprattutto perché l’obiettivo del nuovo anno è lottare per lo scudetto: « La stagione appena conclusa è stata complessivamente positiva: abbiamo conquistato la Coppa Italia e guadagnato la possibilità di entrare in Champions con il terzo posto. Certo, se non avessimo perso più volte punti per strada avremmo anche potuto fare meglio, ma c’è da dire che la Juve ha realizzato il record di 102 punti e la Roma ha disputato una grande stagione».
Tutto chiaro. Non resta che sposare Martina, godersi il viaggio di nozze negli Emirati Arabi e poi presentarsi al raduno del 10 luglio tirato a lucido. E a cresta alta.

Corriere dello Sport

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