BRASILE 2014

 AMARCORD MONDIALE, L’ITALIA TENTA LA SCALATA!

Giovedì 12 giugno parte in Brasile la 20a edizione dei Mondiali di calcio. Gli azzurri approderanno nel resort-ritiro di Mangaratiba, cento Km a sud di Rio, dove si prepareranno per l’esordio del 14 giugno allo Stadio Arena Amazônia di Manaus contro l’Inghilterra.

La storia dell’Italia ai Mondiali inizia nel lontano 1934; allora si chiamava Coppa Rimet ed era alla sua seconda edizione. Storia iniziata benissimo dato che l’Italia di Vittorio Pozzo vinse le edizionidel 1934 e 1938.

Causa guerra si salta agli Anni 50 con edizioni che non sono certo da ricordare per l’eliminazione nella fase a gironi in Brasile50 e Svizzera54 e la non partecipazione a Svezia58.

Cominciato male e finito peggio il torneo del ’62 nel Cile: la stampa italiana cavalcò l’onda delle polemiche per l’assegnazione ad un paese all’epoca molto arretrato, in crisi anche per il disastroso terremoto che lo aveva colpito nel 1960. Tutto l’ambiente si vendicò a Santiago il 2 giugno del 1962 in quella che a memoria d’uomo è tuttora la partita più violenta mai giocata: Italia-Cile, sfida del girone di qualificazione, rimasta nota come la Battaglia di Santiago. Risultato 2-0 per i cileni, Italia a casa, e polemiche a non finire contro l’arbitro inglese Ken Aston che non ebbe il coraggio di sospendere un incontro divenuto una vera e propria caccia all’uomo (due espulsi e Maschio che giocò con il naso fratturato).

Non meno clamorosa l’uscita di scena nel mondiale del ’66 in Inghilterra: Italia eliminata, anche qui al girone di qualificazione, dai semiprofessionisti della Corea del Nord: Albertosi fu beffato da un diagonale di Pak Doo Ik che tutti dicevano essere un dentista. Al ritorno a casa gli azzurri furono accolti da un fitto lancio di pomodori

Ben diversa la storia a Messico70: Italia sconfitta in finale 4-1 dal Brasile di Pelé, ma protagonista con la Germania Ovest della semifinale, 4-3 d.t.s., passata alla storia come la Partita del secolo: chi l’ha vista ancora oggi ricorda dove e con chi era.

Poco da ricordare a Germania74 e ad Argentina78 un’ottima Italia arrivò quarta. Poteri forti vollero vittoriosa l’Argentina che batté in finale 3-1 l’Olanda, quell’Olanda, una delle migliori squadre di sempre.

Il vittorioso Mundial spagnolo non cominciò certo nel migliore dei modi: la polvere dello scandalo scommesse dell’80 era ancora nell’aria ed un cattivo rapporto con la stampa chiuse a riccio la squadra che approdò agli ottavi malgrado un Camerun ed una Polonia più duri del previsto (“Avanti senza gloria” titolò un quotidiano). Da Bearzot in giù scattò qualcosa e furono messe in riga Argentina e Brasile (“Fantastico!” titolò la Gazzetta dello Sport) prima di approdare alla vittoriosa finale di Madrid. A Mexico86, i Mondiali di Maradona, arrivò una squadra logora, eliminata agli ottavi dalla Francia di Platinì, ed il solo Altobelli, quattro reti, finché poté tenne su la baracca.

Amaro il ricordo di Italia90: il C.t. Azeglio Vicini, che sbagliava solo le partite decisive, commise alcuni errori tattici ed ai rigori contro l’Argentina gli azzurri persero l’accesso alla finale. Con USA94 la FIFA non riuscì a lanciare il calcio negli States e Baggio lanciò chissà dove il rigore che consegnò la Coppa al Brasile.

Rigore calciato sulla traversa da Di Biagio (sdeng perfettamente udibile) e l’Italia saluta Francia98 ai quarti di finale. Nel 2002, la rassegna iridata per la prima volta approdò in Asia, Giappone e Corea del Sud. Proprio questi ultimi ci giocarono un brutto scherzo in combutta con l’arbitro ecuadoriano Byron Moreno: ottavi, 2-1 per la Corea, Totti espulso e il coreano Ahn che allora giocava nel Perugiatrovò il contratto stracciato da Gaucci. Nel 2006 in Germania Lippi puntò sulla forza del gruppo e vinse. Quell’Italia subì solo due reti, un autogol contro gli USA ed il rigore di Zidane nella finale di Berlino contro la Francia decisa ai rigori dal penalty di Grosso.

Stendiamo un pietoso velo sull’ultimo mondiale disputato in Sudafrica e attendiamo cosa ci riserverà il Brasile.

Antonio Gagliardi

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