BRASILE 2014

Italia, oggi si decide: si cambia modulo se resta la febbre

Tutti i giorni degli ultimi due anni – quelli che ci hanno portato fin qui – adesso scivolano veloci dentro l’imbuto del presente. “Hic et nunc” avrebbero detto nella Vecchia Europa un paio di millenni fa. Qui e ora. E’ il momento di fare l’Italia e, nell’anniversario degli 80 anni dal primo successo mondiale azzurro (10 giugno 1934), sotto la calda pioggia brasiliana Cesare Prandelli cerca la sua squadra e il modulo migliore per farla rendere. E allora la prima certezza è questa: giocherà davanti un solo attaccante – Balotelli – inserito in un piano A o in un piano B, a seconda delle risposte che arriveranno oggi.
Allarme Verratti Tutto ruota attorno a Verratti, che però per il secondo giorno consecutivo non si è allenato in gruppo, facendo solo palestra ma scendendo almeno per mangiare con gli altri. La febbre dovuta all’influenza c’è ancora (sempre sotto i 38°) e questo intacca un po’ l’ottimismo di fondo che pur si nutre sul suo recupero. E allora ci si consola con le certezze. La retroguardia, al netto degli acciacchi di Barzagli (soprattutto) e Chiellini, offre le risposte migliori. Davanti a Buffon giocheranno l’emergente Darmian, i due juventini e quindi De Sciglio. A centrocampo, aspettando la formula definitiva, ci saranno De Rossi, Pirlo, Marchisio e Candreva. Come dire, dieci su undici hanno già trovato un posto nel cuore di Prandelli. Spiega Marchisio: «Abbiamo provato due moduli diversi. Il sistema coi 5 centrocampisti ha aspetti positivi e altri meno, ma giocando con una sola punta ci siamo allenati sulle“uscite. Insomma, stiamo lavorando per diventare una macchina». Che in partenza farà a meno di Cassano, visto ieri lavorare da solo con aria malinconica.
Piano A  Alla resa dei conti, se Verratti recupera, il c.t. punterà a togliere parte del fardello del gioco dalle spalle di Pirlo (che Hodgson ha già detto di voler guardare a vista) varando ufficialmente il nuovo 4-1-3-1-1 sperimentato col Lussemburgo. Ovvero, dati i difensori sopra nominati, De Rossi partirà (e scivolerà) spesso tra i due centrali di difesa, mentre davanti a lui toccherà a Verratti e appunto Pirlo tenere il pallino del gioco favorendo gli inserimenti di Marchisio e soprattutto Candreva, piazzato alle spalle di Balotelli, a sua volta chiamato a dare quella profondità che potrebbe mancare.
Piano B Con Verratti fuori causa, invece, Prandelli virerà sul 4-3-2-1, ma davanti alla difesa ci sarà Pirlo, con Thiago Motta e De Rossi ai suoi fianchi, mentre dietro a Balotelli ancora una volta Candreva e Marchisio dovranno supportare l’attacco con le loro incursioni. Sulla carta tutto chiaro, ma come ammoniva William Shakespeare «ci sono più cose in cielo e in terra che nella tua filosofia». A pensarci bene, è difficile esserne sorpresi.

La Gazzetta dello Sport

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