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“Cenerentola”? I 10 motivi per non snobbare la Costa Rica

I “Ticos” giocheranno per “sorprendere il mondo”. Da temere velocità e freschezza atletica. Le stelle come Joel Campbell accenderanno la sfida. Per vincere l’Italia dovrà scardinare il catenaccio in salsa caraibica. LO SPECIALE MONDIALI
di Luigi Caputo

L’Italia giocherà con una squadra che è 28esima nel ranking Fifa. La Costa Rica ha partecipato a quattro edizioni dei Mondiali, mentre gli Azzurri ne hanno vinte quattro. In totale i 23 costaricensi valgono 29 milioni, gli italiani 323. Messa in questi termini, la sfida contro la formazione di Jorge Luis Pinto dovrebbe avere un esito scontato a favore degli uomini di Prandelli. E invece non è così. Come ha dimostrato la vittoria contro l’Uruguay, la Costa Rica non è la squadra cuscinetto del gruppo D. Anzi “guai a chiamarla Cenerentola” come ha ribadito il vice allenatore costaricense Paulo Wanchope in conferenza stampa. L’Italia poi ha una serie di precedenti poco rassicuranti contro le squadre minori. Ecco allora una lista di 10 motivi per non sottovalutare la sfida contro la Costa Rica.

1) La velocità dei costaricensi

Come la maggior parte delle squadre caraibiche, anche la Costa Rica è temibile soprattutto per la velocità dei suoi calciatori. Joel Campbell e Bryan Ruiz formano una coppia d’attacco agile, difficile da marcare. L’ha vissuto l’Uruguay che ha subito proprio questo fattore. Anche i centrali azzurri non spiccano per velocità, quindi la retroguardia italiana dovrà prestare molta attenzione alle loro giocate.

2)La stella: Joel Campbell

E’ uno dei protagonisti annunciati della partita. Al debutto ha fatto tremare la difesa dell’Uruguay e ha anche realizzato un gol. Joel Campbell è l’emento di maggior talento della Costa Rica e un attaccante capace di tenere in scacco le difese avversarie con la sua rapidità. Di proprietà dell’Arsenal, nell’ultima stagione ha giocato nell’Olympiakos segnando 8 gol in campionato e uno in Champions. In conferenza stampa, il vice allenatore Paulo Wanchope si è detto “sorpreso che Arsène Wenger non l’abbia ancora richiamato alla base”. Da tenere d’occhio.

3) E’ prima nel girone, come l’Italia

Sempre in conferenza stampa, Wanchope ha dichiarato che “non c’è stato rispetto nei pronostici sulla Costa Rica. Adesso dimostreremo al mondo che tutti si sono sbagliati”. In effetti la squadra di Pinto è prima nel girone come l’Italia. A differenza degli azzurri però non giocherà con la pressione di chi è costretto a vincere. L’audacia e la spensieratezza dei costaricensi saranno fattori da non sottovalutare. D’altronde hanno battuto l’Uruguay e quindi interpreteranno la partita con un entusiasmo che ha già acceso tutto il Paese.

4) Costa Rica con il catenaccio?

Jorge Luis Pinto sarà poco caraibico nel mettere in campo la sua squadra. Una linea di cinque difensori, più due centrocampisti, sbarrerà la porta di Keylor Navas. La partita potrebbe bloccarsi sullo 0-0 se la Costa Rica sceglierà la tattica che ha fatto dell’Italia uno stereotipo nel calcio: catenaccio e contropiede. Hanno la velocità per farlo e anche un punto sarebbe oro per loro. Occorerà pazienza e qualche giocata individuale per scardinare la loro difesa.


5) La freschezza atletica

Contro l’Uruguay, la Costa Rica ha impressionato soprattutto per la sua condizione fisica. Gli uomini di Pinto sono arrivati in forma al Mondiale. Nelle condizioni climatiche in cui si gioca sarà un fattore determinante per andare avanti nel torneo. Gli azzurri invece sono tornati spossati dall’umidità di Manaus. La vittoria contro l’Inghilterra ha regalato i tre punti, ma è costata molto a livello di dispendio fisico. La superiorità tecnica dell’Italia risulterà nulla se gli Azzurri saranno appannati.

6) Marcatura asfissiante su Pirlo

In conferenza stampa, il centrocampista Michael Barrantes ha dichiarato: “Pirlo è l’uomo che con la sua visione organizza il gioco dell’Italia. Gli toglieremo i metri necessari per creare”. Tradotto significa che i costaricensi presseranno il centrocampista della Juve cercando di non farlo ragionare. Il gioco degli Azzurri è tutto nelle mani di Pirlo. Se davvero la marcatura sarà così asfissiante, la manovra italiana ne uscirà fortemente penalizzata.

7) I precedenti dell’Italia contro le “piccole”

Succede spesso all’Italia: alla fine la “Cenerentola” del girone, la squadra cuscinetto, diventa la perfida strega cattiva degli incubi peggiori. La lista degli scivoloni Azzurri contro le squadre “facili” è lunga e si aggiorna con il passare degli anni. Il più famoso è quello del Mondiale 1966, quando l’Italia venne sconfitta dalla Corea del Nord con un gol dello sconosciuto Pak Doo-Ik. Ma lista, appunto, è lunga. Si va dai pareggi contro Perù e Camerun a Spagna ’82, fino al golden gol del coreano Ahn Jung-Hwan che ci eliminò dalla Coppa del 2002 (insieme all’arbitraggio di Byron Moreno). Nel 2010 poi ci furono il pareggio con la Nuova Zelanda e la sconfitta contro la Slovacchia nel girone, che ci mandarono a casa da campioni del mondo. Il più funesto però resta quello del 1958: la Nazionale non si qualificò al Mondiale a causa di una sconfitta contro l’Irlanda del Nord. Ecco, l’esperienza serve per non commettere gli stessi errori.

8) La Costa Rica non ha mai sfigurato

E’ vero, è solo al quarto Mondiale, ma in tutte le sue partecipazioni la Costa Rica non ha mai sfigurato. Il debutto a Italia ’90 coincise con la qualificazione agli ottavi. Solo la Cecoslovacchia riuscì a battere la squadra rivelazione guidata da Bora Milutinović. Al Mondiale del 2002 uscì dal girone con Brasile, Cina e Turchia solo a causa della differenza reti con quest’ultima. Quella del 2006 fu la peggiore apparizione. La Costa Rica fu eliminata con 0 punti, ma riuscì comunque a segnare due gol nella partita contro la Germania (finita 5-2). In Brasile ha cominciato con il piede giusto.

9) Un gruppo solido

Jorge Luis Pinto conta su un gruppo di giocatori che si conosce alla perfezione. Sei provengono dal Saprissa, uno dei club più titolati del Costa Rica. In totale 12 elementi provengono dalle squadre del campionato costaricense. A questi si aggiungono altri che hanno maturato esperienza nei campionati europei. I senatori come Michael Umaña, Cristian Bolaños e Celso Borges guidano un gruppo che vuole “sorprendere il mondo”.

10) Chi batte la Costa Rica arriva alla fase finale

Un po’ di cabala. Nel 1990 la Costa Rica si ritrovò nel girone con il Brasile. I verdeoro vinsero, come da pronostico e si qualificarono primi nel girone. Agli ottavi però furono eliminati dall’Argentina (che poi vincerà la Coppa). Ai Mondiali del 2002 ancora il Brasile incrociò la strada dei costaricensi. La loro vittoria fu netta nella fase a gironi (5-2) e alla fine furono proprio loro a vincere. Quattro anni dopo toccò alla Germania sconfiggere la Costa Rica con un 4-2, ma in quell’occasione sappiamo a chi andò la Coppa.

Fonte: Sky

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