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Fondamentale nel Napoli, ma ignorato in patria: lo strano caso di Callejon

Prima o poi Del Bosque sarà costretto a convocarlo. Non si può escludere un attaccante del calibro di Josè Maria Callejon. Segna gol a grappoli nel campionato italiano dove le marcature sono molto più ferree che altrove. Partecipa ad entrambi le fasi di gioco con un’intelligenza tattica fuori del comune. E riceve complimenti a ripetizione da addetti ai lavori e compagni. L’ultimo in ordine di tempo è stato Raul Abiol. Eppure Callejon è rimasto ancora a guardare. Tra lo stupore della stampa spagnola. E’ stato escluso dalle Furie Rosse anche dopo il disastro del Mondiale. Ma lui non ha fatto una piega. Ha preso nota e con tenacia s’è tuffato negli allenamenti diretti da Benitez. Prima o poi Del Bosque dovrà pure convocarlo. Specie se conferma di avere il piede caldo anche con l’Inter. Callejon va a bersaglio da tre gare consecutive in campionato. Un altro gol l’aveva realizzato a Genova, alla prima giornata. Ha ripreso ad esultare dopo le critiche piovute sul Napoli all’indomani della sconfitta di Udine. Critiche che avevano coinvolto anche il suo rendimento. Non certo brillante in avvio di stagione. E con rabbia si è scaraventato sugli avversari. Per dimostrare che non era cambiato rispetto ad un anno fa. E per smentire certe voci maliziose che circolavano sul suo desiderio di voler andar via. Nel mirino è entrata l’Inter, ora. Sa quanto tiene Benitez a fare bella figura a San Siro. E lui nei confronti dell’allenatore nutre rispetto oltre che venerazione. Fu Rafa a volerlo a Napoli. E’ stato Rafa a tirare fuori tutta la sua vena di bomber. All’Espanyol e al Real Madrid segnava con il contagocce. Nel Napoli, Calleti ha ricevuto totale fiducia e potuto esprimersi come voleva. Quindici gol in campionato, due in Champions League, altri tre in Coppa Italia. Per non citare gli assist, undici in tutto. Numeri da top player. Cifre da superman: cinquantadue presenze per un totale di 4.048 minuti. Da qui la corte serrata del Chelsea e soprattutto dell’Atletico Madrid durante l’estate. Da un rendimento così alto, l’interessamento di altri club europei che vanno per la maggiore. Ed inevitabile, il pentimento dei dirigenti del Real Madrid, nonché della stampa madrilena. «Era proprio il caso di dar via un giocatore simile per quella cifra?», continuano a chiedersi in tanti.
Ma De Laurentiis in testa, e a seguire Benitez, hanno posto il veto alla cessione di Callejon. E neanche presa in considerazione l’offerta dell’Atletico di Simeone: ventidue milioni di euro sull’unghia. «Cominciamo a discutere da trenta in poi», lasciò trapelare il presidente. Non si sbagliava. Né è stato facile convincere Callejon a desistere. Il bomber di Motril, dalle sembianze di un torero, può fare ancora meglio. Si trova nel pieno della maturazione tecnica per un attaccante: ventisette anni. E al Napoli può regalare quei gol che servono per centrare il terzo posto in classifica e arrivare lontano in Europa League. Intanto ora incombe l’Inter di Mazzarri. E Callejon, prima del riposo ordinato da Benitez, ha provato a mantenere il piede caldo duettando con Insigne o sovrapponendosi con Maggio sull’out destro. Al «Meazza» vuole farla ancora da protagonista. L’entusiasmo è tornato quello di un tempo, le sirene del mercato sono alle spalle ormai, così come è archiviata la delusione di Bilbao. Calleti prepara il quarto acuto di fila nella Scala del calcio italiano. Sa bene di poter far felice Benitez e sa anche che Del Bosque non potrà ancora ignorarlo. Per il momento la nazionale di Callejon porta i colori del Napoli ma presto indosserà anche quella camiseta rossa che sogna anche di giorno.

Fonte: Corriere dello Sport

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