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Bergamo ostica, il Napoli non vince dalla befana 2010…

Atalanta Dea bendata. Ma col Napoli ci vede bene, eccome. Sempre grandi partite. E il nome dello stadio non inganni: azzurri sì, ma d’Italia. Un pareggiotto con Cavani il meglio racimolato al di là di quell’inizio anno col botto. Sembrava chiusa. Il tanque Denis una belva. Poi il Matador, infinito: 1-1 e tutti sotto la doccia. Nemici-amici. Pier Paolo Marino sentitamente legato. Una vita per il Napoli. Scudetti, coppe, il Rinascimento e una traccia indelebile che resta: Marek Hamsik è la sua intuizione. Però è avversario. Come Denis e Cigarini. Tutti contro. E che patimenti.

Turn over massiccio. Un anno fa fuori Hamsik e anche Higuain. Erroracci, distrazioni e squadre a due marce: l’Atalanta una furia, Napoli a tre cilindri. E 3-0 finì. Sempre il Tanque, doppietta. E Carmona: “quoque tu…”. Era stato a Reggio Calabria con Bigon. Ma nessun riguardo. Mai. Neppure l’anno prima: 1-0 e ancora lui nel tabellino. Cinque gol i totali da quand’è a Bergamo e due proprio contro il Napoli. Una maledizione. E non l’unica. Otto reti subite in due anni. Manita nel 2007/2008. E gol della bandiera del Pampa Sosa. Bandiera vera però. Da issare come il più bello della sua carriera: al volo, da fuori, all’incrocio. Uno solo che ne valeva per cinque. Ma non fu pari. Neanche l’anno dopo: 3-1 e Floccari tra i bomber. «Sarebbe meglio averlo con noi, ci segna sempre…». E allora, l’anno dopo, contatti, trattative e il rifiuto. Secco. Floccari preferì il Genoa. Pure quella volta da Bergamo non arrivarono buone notizie. Il passato stimolo ed esperienza…

Corriere dello Sport

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