L' AVVERSARIO

L’AVVERSARIO – Napoli-Roma, la chiave è a centrocampo e sugli esterni. E il Bayern Monaco…

Peccato per quello che poteva essere e non è stato: una vittoria a Bergamo avrebbe potuto riaprire, contro la Roma, discorsi che ad inizio stagione sembravano pura utopia, ma tant’è…
Ad ogni modo la partita di sabato alle 15 (senza tifosi ospiti,ndr) al San Paolo contro i giallorossi, resta indubbiamente una sfida di grande fascino: la squadra di Garcia è reduce da 2 vittorie nelle ultime 6 partite tra Champions e campionato (vittorie in casa contro Chievo e Cesena, pareggi a Genova contro la Samp e a Manchester contro il City, sconfitte a Torino contro la Juventus e in casa contro il Bayern Monaco). Quella che comunque potrebbe apparire come una squadra leggermente in flessione, nonostante i numerosi infortuni che hanno colpito difesa e centrocampo, è un team capace di fare sempre e comunque il proprio gioco nonostante cambino gli interpreti.

Andiamo ad analizzare le ultime 3 partite in trasferta della Roma: a Parma gli uomini di Garcia hanno strappato i tre punti solo all’88’ con una magistrale punizione di Miralem Pjanic. Atteggiamento della squadra di Donadoni era parso comunque abbastanza rinunciatario, tanto che le maggiori occasioni la Roma le ha avute indifferentemente sia fuori che dentro l’area: 12 tiri verso le specchio della porta avversaria, 7 da dentro l’area e 5 da fuori area. Gervinho l’uomo più pericoloso. Parma al tiro verso la porta avversaria appena sei volte, di cui la metà a causa di errori in fase d’impostazione di Pjanic e il greco Holebas.
Contro la Juventus, avversario di livello chiaramente superiore rispetto al Parma, la Roma ha avuto meno il pallino del gioco, andando al tiro complessivamente sette volte: tre volte ci hanno provato da fuori area con Naingollan e Maicon, e quattro volte da dentro l’area con i gol di Totti e Iturbe e le occasioni sprecate da Keita e Gervinho. La Juventus ha provato il tiro verso la porta giallorossa 20 volte, di cui ben 13 da dentro l’area di rigore, a dimostrazione del predominio territoriale avuto dalla Juventus in quel match, al netto delle dubbie decisioni arbitrali di Rocchi.
L’ultimo match giocato fuori casa dalla Roma è stato contro la Sampdoria di Mihajlovic e sostanzialmente è stata la falsariga del match contro il Parma: Roma che provava a fare la partita, e Samp che si difendeva e provava a rendersi pericolosa soprattutto in contropiede e sui calci piazzati, da cui sono arrivate le occasioni più pericolose degli uomini guidati da Sinisa. I giallorossi hanno provato il tiro ben 19 volte, di cui 12 dal limite dell’area. Gli uomini più pericolosi sono stati ancora una volta Gervinho e anche Florenzi, l’ultimo soprattutto con tiri da fuori.

Al di là del risultato, il dato da evidenziare sono i passaggi e i tocchi di palla della Roma: in questo dato puramente statistico, che ci indica ancora di più l’immensa qualità del centrocampo giallorosso, i calciatori di Garcia hanno sempre predominato in questo dato in campionato, anche contro squadre ‘toste’ come la Juventus e la Sampdoria stessa.

La partita tra Napoli e Roma si deciderà in gran parte a centrocampo. La Roma è una squadra, numeri alla mano, che ama giocare a pallone, gli azzurri presumibilmente aspetteranno l’avversario (o saranno costretti a farlo) e dovranno essere bravi a ripartire in contropiede: bisognerà essere bravi a rubare palla e, una volta fatto, i centrocampisti e difensori azzurri dovranno essere rapidi nel smistare la palla verso Hamsik e compagni, con la speranza che gli attaccanti azzurri abbiano più fortuna e precisione di quanta non ne abbiano dimostrato a Bergamo contro l’Atalanta. Un ruolo fondamentale lo avranno anche gli esterni, presumibilmente Callejon e Insigne, che hanno già dimostrato l’anno scorso di poter fare molto male alla squadra di Garcia. E, con le dovute proporzioni, ne abbiamo avuto un assaggio in Champions anche con il Bayern Monaco…

Giuseppe Di Marzo

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