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Torino, Ventura: ”Marcavano a uomo e c’era rigore per noi”

TORINO – Il tecnico del Torino, Giampiero Ventura, spiega ai microfoni di Stadio Sprint, su Rai Due, il pareggio casalingo per 0-0 con l’Atalanta, con i granata che hanno tentato inutilmente per tutta la partita di perforare il muro nerazzurro.

“DENIS ERA A UOMO SU MAKSIMOVIC” – “Nel primo tempo abbiamo cercato qualche spazio contro un avversario molto prudente e schierato a specchio – dice Ventura -. Quando vedi Denis che marca a uomo Maksimovic è chiaro che ne esci fuori solo con un dribbling che crei la superiorità oppure lanciando palla in area di rigore nella speranza che accada qualcosa”.

“BRAVO PERES A EVITARCI LA BEFFA” – “Nel secondo tempo – continua Ventura – abbiamo cercato di accelerare il gioco per arrivare più velocemente in area. Abbiamo avuto diverse occasioni importanti, penso al contropiede sprecato da Quagliarella, era un tre contro tre. L’ingresso di Farnerud ci ha dato una grossa mano. E’ stata una di quelle partite che possono essere sbloccate solo da un episodio e magari rischi anche di perderla. Su un contropiede dell’Atalanta è stato bravo Bruno Peres, abbiamo rischiato la beffa”.

“C’ERA UN RIGORE PER NOI” – Ventura reclama per un episodio dubbio in area bergamasca: “C’era secondo me un rigore evidente (il tecnico si riferisce a una spinta di Biava su Moretti, ndr) ma lo dico senza nessuna polemica, a fine partita l’ho detto anche all’arbitro”.

“SENZA QUALITA’ CONTA L’ORGANIZZAZIONE” – Sui problemi offensivi dei granata Ventura la vede così: “Avendo perso giocatori con determinate caratteristiche e avendo investito su giocatori giovani e stranieri, abbiamo cambiato modo di stare in campo e si deve dare tempo a questi stranieri di capire come è il calcio italiano, come sono i difensori e gli spazi. E’ questo il vero grande problema. E’ chiaro che la qualità dei singoli è quella che conta. Se non hai tantissima qualità devi colmare il gap con le grandi squadre con l’organizzazione”.

torino fc

serie A
Protagonisti:
giampiero ventura
Fonte: Repubblica

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