Infortunati e affaticati, la formazione anti-Cagliari la deciderà il bollettino medico

LE IDEE. E allora, altro che rebus: la formazione va fatta tenendo presente i disponibili, la loro vocazione e dunque la possibilità di adattarli al 4-2-3-1, che potrebbe anche resistere se per caso De Guzman va destra e Callejon a sinistra; o se invece Callejon resta al suo posto e l’esterno lo fa Ghoulam, che così correrebbe un po’ di meno; o se ancora Mesto torna alle origini e lo spagnolo si reinventa nel ruolo di Insigne e Mertens. Tre opzioni per restare fedele al proprio clichè, per non intervenire in maniera massiccia sul sistema di gioco, per provare ad essere se stessi, però avendo qualche interprete «d’emergenza». Altrimenti la tentazione del 4-3-2-1 può prendere corpo, il cosiddetto albero di Natale con Hamsik e Callejon tra le linee, alle spalle di Higuain ovviamente, e un mediano in più (nel caso Gargano) da affiancare a Inler e David Lopez per andare a far la corsa allo specchio con il Cagliari nel mezzo; o ancora il «rombo»: restano tre interditori, magari «abbassando», Hamsik fa la mezzala e Callejon affiancato ad El Pipita.

LA GIOSTRA. Però, gira e rigira, sempre undici saranno, e magari qualcosa cambierà anche in difesa, per esempio Britos a sinistra e se Maggio dovesse risultare debilitato con Henrique sulla destra: e comunque nel bel mezzo d’una rivoluzione che stavolta non è per niente annunciata ma forzata, obbligata. L’hanno deciso gli dei, che qualcosa al calcio delle loro giornate pure dedicano evidentemente.

Corriere dello Sport

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