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Il tabù San Paolo fa cambiare Max: c’è la difesa a 3?

allegri_gettyCi sono stadi talismano e altri che portano meno fortuna. Il San Paolo per la Juventus appartiene decisamente alla seconda categoria. I bianconeri non vincono a Napoli da 14 anni: 30 settembre 2000, 1-2, con reti di Stellone, Kovacevic, Del Piero. Da allora 4 pareggi (uno in Coppa Italia) e 5 sconfitte. Il San Paolo è l’unico campo di una grande che non è mai stato violato dalla Juventus durante la presidenza di Andrea Agnelli. Anche Massimiliano Allegri non ha una buona tradizione: da allenatore ha vinto a Napoli una sola volta, con il Milan l’anno dello scudetto (2010-11).
RIMONTE Se ci aggiungiamo la fresca sconfitta nella Supercoppa italiana a Doha, persa ai rigori, ecco che la trasferta di domani appare ancora più pericolosa. Il Napoli non è l’avversario migliore per una Juve che cerca di tirarsi fuori dalla crisetta dell’ultimo mese: una vittoria in 6 gare ufficiali, la metà dei punti conquistati in campionato in 4 gare (6 sui 12 disponibili), ma soprattutto l’incapacità di reagire ai gol subiti.
PUNTE AZZURRE DA PAURA Il match con l’Inter ha messo in luce il principale difetto della Juventus dell’ultimo periodo: va in vantaggio, però s’accontenta e si fa raggiungere. E’ la trama di un film già visto con la Sampdoria in campionato e con il Napoli in Supercoppa: a Doha i bianconeri sono andati avanti due volte con Tevez e due volte si sono fatti riacciuffare da Higuain. Domani ci sarà ancora l’argentino a mettere paura a Bonucci e Chiellini, un po’ appannati nell’ultima di campionato. Lui e Callejon insieme hanno già fatto 18 reti (9 a testa) e sono la coppia più prolifica della Serie A. In più è appena sbarcato a Napoli Manolo Gabbiadini, bianconero mancato che porta in dote altri 7 centri con la Samp, di cui uno proprio alla Juventus. Probabilmente partirà dalla panchina, ma non per questo è meno temibile: anche a Torino, meno di un mese fa, era entrato nel secondo tempo e aveva impiegato 6 minuti per interrompere il record dello Stadium di 25 vittorie di fila.
RITORNO A TRE? Non sarà una partita facile, per questo Allegri sta pensando di cambiare qualcosa. Tutto dipende dalle condizioni di Caceres: il difensore è tornato in panchina con l’Inter dopo tre mesi di assenza per un guaio muscolare. Con lui la Juventus potrebbe riproporre la difesa a tre (un sistema di gioco che Allegri non ha abbandonato del tutto) e ritrovare quella solidità che non ha avuto nelle ultime gare. L’uruguaiano però è reduce da due infortuni di fila e nessuno vuole correre il rischio di un’altra ricaduta. Difficile che a Napoli Caceres possa giocare dall’inizio (più facile che accada in Coppa Italia) ma non impossibile. Allegri valuterà nell’ultimo allenamento e poi deciderà. Curiosità: la prima volta che Conte utilizzò il 3-5-2 fu proprio a Napoli. Era il 29 novembre 2011, la Juve rimontò e finì 3-3. Poi vinse lo scudetto.

La Gazzetta dello Sport

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