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In 50mila al San Paolo a cantare «Napule è»: l’addio a Pino Daniele

commemorazione pino daniele de laurentiis fratelloNapule è mille colori, ma stavolta si è tinta di bianconero. Quella di ieri era la nona gara stagionale al San Paolo sotto le luci dei riflettori, mai il Napoli era uscito sconfitto. La spinta di Fuorigrotta è stata incessante. Sforato per la prima volta quest’anno il tetto dei 50.000 spettatori, tifosi in fila – con code lunghissime – già tre ore prima dell’inizio davanti ai varchi di un San Paolo tutto azzurro, complice la scelta del Casms di vietare la trasferta ai tifosi bianconeri. Il vecchio San Paolo fa ancora bella figura.
PRE-GARA Tanta commozione nel prepartita quando dagli altoparlanti risuonavano le note del compianto Pino Daniele (belli gli striscioni che gli hanno dedicato le Curve). Da brividi la sciarpata all’ingresso delle squadre in campo con Napule è in sottofondo (De Laurentiis e Hamsik prima del match hanno donato a Nello Daniele, fratello di Pino, una maglia celebrativa con il numero 19, il giorno del compleanno del defunto artista). Sui banner pubblicitari è prima comparsa la scritta «ciao Guagliò» rivolta a Pino Daniele e poi quella «Je suis Charlie», un modo elegante da parte del club azzurro per esprimere solidarietà al popolo francese dopo giorni terribili. Sotto il profilo dell’ordine pubblico tutto è filato liscio, del resto Fuorigrotta era militarizzata: anche il pullman bianconero stavolta non ha avuto problemi (tranne qualche isolato lancio di uova e biglie all’indirizzo del torpedone durante il tragitto verso lo stadio). La Juventus è tornata a casa con tre punti e senza danni.

La Gazzetta dello Sport

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