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Claudio e Aurelio, liti e baci: i Tom&Jerry del pallone

lotito de laurentiis«Hai visto, ho votato Tavecchio». Così, con la scheda elettorale in bella mostra, Aurelio De Laurentiis ad agosto tranquillizzava Claudio Lotito durante l’elezione del nuovo presidente federale. Una scena che meglio di ogni altra racconta quanto siano «diversamente simili» i presidenti di Napoli e Lazio.
FAIR PLAY Il guascone De Laurentiis e l’instancabile Lotito, che tanto ha lavorato per l’elezione di Tavecchio: nemici mai, anche se una volta per la spartizione dei diritti tv sono addirittura arrivati alle mani e si sono pesantemente insultati (salvo poi fare pace, pochi giorni dopo, proprio in occasione di un Lazio-Napoli). Correva l’anno 2011 e da allora i due vanno avanti tra accordi e disaccordi. Adesso che si giocano la Champions, promettono scintille. Conquistare il terzo posto è fondamentale per entrambi perché economicamente fa la differenza e sia Lotito sia De Laurentiis sono molto attenti quando si parla di bilanci. Magari non saranno due modelli di fair play, ma sono sicuramente due presidenti che si sono imposti il rispetto del fair play finanziario. Una esigenza che nasce da lontano. Nel 2004, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, Lotito ha comprato una società sull’orlo del baratro mentre De Laurentiis addirittura è andato a prendersi il Napoli in un tribunale fallimentare. Aurelio è partito dalla C, Claudio per non farsi mancare niente ha rilevato tre anni e mezzo fa, insieme al cognato Marco Mezzaroma, la Salernitana in D e sogna ora di vedere i granata disputare un derby con il Napoli in massima serie.
CRITICHE INGENEROSE In undici stagioni, entrambi hanno vinto due volte la Coppa Italia ed una volta la Supercoppa. Mica male come bottino. Eppure, nessuno dei due ha fatto breccia nel cuore dei tifosi. I laziali hanno contestato Lotito a più riprese e in tutti i modi, i napoletani reclamano da De Laurentiis maggiori investimenti e gli chiedono di puntare con decisione allo scudetto. Critiche spesso ingenerose anche se loro due hanno punzecchiato spesso i propri appassionati: «Che cosa avete vinto a Napoli?», disse un accalorato De Laurentiis nel 2012 in sala stampa. «I tifosi contro di me? No, sono mistificatori», ha spiegato Lotito all’inizio di questa annata. A proposito di tifosi, domani non ci saranno sostenitori ospiti all’Olimpico, ma qualche «infiltrato» azzurro nei settori nobili dello stadio capitolino non è mai mancato. A Lotito in passato la cosa non andò giù (nel 2008 i napoletani fecero festa per un autogol di Siviglia), poi fu accusato lui stesso di aver ceduto alcuni tagliandi omaggio a De Laurentiis nel 2010 (finì 1-1 con reti di Floccari ed Hamsik).
ZIO EDY A mettere d’accordo Lotito e De Laurentiis ci riesce sempre Edy Reja, che con entrambi ha avuto alterchi vivaci ma sempre molto franchi (tra l’altro fu esonerato dal Napoli proprio dopo una sconfitta casalinga contro i biancocelesti). Oggi è una sorta di consigliere particolare di entrambi, per questo motivo non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla sfida di domani. Per Lotito e De Laurentiis incontrare «zio Edy» è stato un vero affare. Quanto agli affari di mercato, invece, i due non ne hanno mai realizzato uno. In estate si era parlato di Candreva al Napoli: «Con Lotito è difficile trattare – disse De Laurentiis -, ma non credo che se lo lascerà scappare». È andata proprio così. Del resto, provate a immaginarli attorno a un tavolo a parlare di cifre: la discussione si potrebbe protrarre per ore, forse per giorni. Di tempo per chiudere almeno una compravendita, però, ce ne sarà ancora molto. Entrambi hanno detto di recente che al massimo lasceranno i rispettivi club soltanto ai loro figli. Lotito e De Laurentiis non vogliono mollare e per Lazio e Napoli è decisamente meglio così.

La Gazzetta dello Sport

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