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Sassuolo, la rivincita di Di Francesco: “Spazzata via la sindrome Inter”

ROMA – Non c’è che dire, è un dolce risveglio per Eusebio Di Francesco e il suo Sassuolo. Che in un colpo solo, battendo 3-1 l’Inter al ‘Mapei Stadium’, ha cancellato i due recenti 7-0 incassati dai nerazzurri.  Un successo che non cambia comunque le prospettive del club emiliano, che pensa ancora alla salvezza come priorità, mentre a livello personale il suo timoniere, convinto che sia un complimento essere definito zemaniano, nutre per il futuro la speranza di avere un giorno una grande chance, magari nella ‘sua’ Roma.
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DI FRANCESCO: “CI SIAMO LIBERATI DALLA SINDROME INTER” – “Una bella soddisfazione – riconosce Di Francesco ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno – Avevamo la sindome da Inter ma volevamo liberarci da queste paure ed è stata una bella rivincita. Come ho visto l’Inter? Speravo di farle male, dietro non è tanto che lavorano insieme e con i miei tagli potevo metterli in difficoltà. Hanno grandi qualità offensive ma è una squadra che tende ad allungarsi”. Il patron Squinzi, milanista doc, “era contentissimo, da due anni ci chiedeva di battere l’Inter ed era quasi dispiaciuto che avessimo invece battuto il Milan due volte”, rivela l’allenatore dei neroverdi, che però non si fa prendere da vertigini da classifica nonostante l’Europa League non sia così lontana. “Il nostro obiettivo è la salvezza, se poi dovessimo raggiungerla prima si faranno altri discorsi ma con la società si è detto di consolidare questa categoria per poi pensare a successivi investimenti”.
“ORA LA CRESCITA DI ZAZA E’ NEL RAGIONARE DI SQUADRA” – Riconosciuto che “avere tanti italiani è un vantaggio nello spiegare ma ben vengano i giocatori bravi, per cui se devono essere presi degli stranieri che siano bravi”, Di Francesco si gode un super Zaza, che la società ha blindato respingendo le avances della Juventus. “Zaza non aveva vissuto bene la situazione prima della gara di Cagliari – spiega il tecnico – e si era visto in campo, in settimana c’è stato un chiarimento sulla sua posizione e la società ha ribadito che era dentro e di questo sono contento. Sta cominciando a ragionare di squadra e non individualmente, è questa la sua crescita principale”.

COME MENTALITA’ SONO UNO ZEMAN UN PO’ RIVEDUTO” – Per quanto riguarda la sua esperienza, Di Francesco non rinnega Zeman, anzi, “da lui ho preso tantissimo dalla fase offensiva, per me è un maestro ma cerco di mettere anche un po’ del mio vedere il calcio. Da Zeman ho rubato tanto in mentalità, in spregiudicatezza, non bisogna avere paura di osare. Il mio esonero lo scorso anno? Quando si arriva in A e si ha poca esperienza si commettono errori. Magari c’è stata la paura di essere spregiudicati e non mi hanno appoggiato pienamente, ma se vogliono Di Francesco questa è la mentalità. Sono uno Zeman riveduto, se mi paragonano a Zeman sono felice”.

GUIDARE LA ROMA IN FUTURO? MAI DIRE MAI…” – Quindi un pensierino al futuro. “Allenare un giorno la Roma? Mai dire mai – commenta ancora il tecnico dei neroverdi – Facciamo questo lavoro e c’è l’ambizione di crescere, di migliorarsi. Sapete quanto sono legato alla città, ai tifosi, alla società, ma non mi devo promuovere. Cerco di fare il mio lavoro al meglio, c’è il desiderio di migliorarsi e sono contentissimo al Sassuolo. Allenare una big è l’ambizione di ogni allenatore, ma sono in una realtà in cui si riesce a lavorare bene e in una società con grandi margini di crescita”.

sassuolo calcio

serie A
Protagonisti:
eusebio di francesco

Fonte: Repubblica

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