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Icardi multato e titolare. Inter, lifting in attacco

icardiTitolare e multato. Mauro Icardi stasera contro il Napoli guiderà il nuovo attacco nerazzurro ma paga (la sanzione massima è il 30% della mensilità) gli insulti di Reggio Emilia alla Curva, che ieri è tornata sull’episodio con un comunicato (semi) distensivo. La decisione gli è stata comunicata ieri, al termine della rifinitura. «Mauro non doveva andare sotto la gradinata – spiega Mancini -. È giovane, imparerà». I compagni gli avevano detto a caldo che aveva sbagliato. Lui ci ha messo un po’ a capirlo, visto che quando è tornato in campo per il confronto con i tifosi era ancora aggressivo e Handanovic ha dovuto costringerlo alle scuse. Si dice che a fargli partire l’embolo siano stati gli insulti a moglie e figlia appena nata. La famiglia è sacra e Mauro in effetti in campo ha il sangue freddo, vedi aplomb mentre Osvaldo voleva mangiarselo contro la Juve. Ma se sbrocchi per una provocazione, hai sbagliato mestiere. Capitolo chiuso, si spera.
RIVOLUZIONE A Icardi però Mancini si affida per tenere vivo il capitolo Coppa Italia. Il giardino di casa, avendo il tecnico vinto il trofeo 10 volte: 6 da giocatore, 4 da allenatore, di cui due con l’Inter. Visto che l’atteggiamento va bene («È da grande squadra, avanti così»), a cambiare stasera contro il Napoli dovrebbero essere modulo e interpreti. Si va verso una bocciatura dell’attacco visto dal 1’ col Sassuolo. Ieri è stato provato un 4-3-1-2 con Hernanes dietro a Bonazzoli e Icardi. Mancio è così sfrontato e il ragazzo così bravo che davvero Bona – ora in prestito, dopo la cessione alla Samp – potrebbe giocare titolare una sfida tanto delicata. Il ballottaggio sembra con Shaqiri. Senza trascurare nemmeno Puscas, «uno che ha qualità ed è rimasto perché pensiamo possa esserci utile».
PRURITO A TRE A conferma che ci sia aria di cambiamento, ieri al fianco di Ranocchia e Juan Jesus è stato provato anche Medel, in un 3-5-2 che però parrebbe più cucito sul tridente napoletano che figlio di una svolta stagionale. «Nuovi» anche gli esterni provati ieri e Brozovic, in odore di titolarità. «Molto probabile – fa il Mancio sul croato -. Santon sta bene, ma ha bisogno di allenarsi. Verrà in panchina, poi vedremo. Anche quando ha problemi, Nagatomo invece va più forte degli altri. Può giocare dall’inizio». Possibile che Yuto – reduce da Coppa d’Asia e stiramento – riparta da destra, con Obi a sinistra per frenare Callejon. Brozovic dal 1’ manderebbe in panchina Guarin, intoccabile col Mancio: 10 su 10 da titolare in campionato.
NONNI E REAZIONI Quello che il tecnico non intende cambiare è la filosofia zen assorbita in Premier. «Se si sente la mancanza di Moratti o della società? In Inghilterra il presidente non esiste e le cose vanno avanti comunque. Non c’è bisogno di un nonno o di un padre, siamo grandi abbastanza. Thohir ha fatto il possibile in un mercato difficile. Uso troppo la carota? Non sempre. Ma i ragazzi lavorano bene e non è vero che appena arrivato almeno rimontavamo i gol subiti (Milan, Dnipro, Lazio, Juve). Ci abbiamo provato anche domenica, ma in questo momento va così. Il Napoli ora sta meglio di noi. Sarà dura, però ce la giocheremo».

La Gazzetta dello Sport

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