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I meriti di Benitez, ma che rimpianti…

Napoli-Udinese BenitezQuando una squadra vince, sono tutti con l’allenatore e Rafa Benitez non è certo l’eccezione che conferma la regola, figuriamoci in questo momento. Quattro vittorie consecutive in campionato, più quella in coppa Italia contro l’Inter, sono la dimostrazione concreta che il Napoli sta bene. Prima di parlare di Benitez, è giusto però sottolineare i meriti della società e del direttore generale Bigon in particolare, perché il Napoli si è mosso meglio e prima di tutti sul mercato invernale, acquistando Strinic e Gabbiadini, inseritisi alla perfezione nella nuova squadra. Un altro grande merito va riconosciuto allo staff del tecnico perché, a parte il grave infortunio a Insigne, al contrario di molte altre squadre il Napoli non ha perso giocatori per strada per guai muscolari, a dimostrazione di un’invidiabile preparazione atletica. Fatta questa premessa, vale la pena soffermarsi sul presente e sul futuro di Benitez che molti, come il signor De Leyva, sperano di rivedere a Napoli anche il prossimo anno. In realtà per quanto ha detto, e soprattutto non ha detto, fin qui il tecnico spagnolo, l’esperienza ci suggerisce che a fine stagione le strade di Benitez e del Napoli si separeranno. Ma qualsiasi cosa accada, nessuno deve mettere in dubbio la sua serietà professionale e il suo massimo impegno fino all’ultimo giorno e per questo non è giusto cercare alibi in anticipo, né lasciarsi condizionare sui giudizi. E allora, proprio ripensando allo straordinario potenziale offensivo della squadra e al fatto che questo è il secondo anno di Benitez, le quattro vittorie consecutive non devono sorprendere, come non deve sorprendere l’approdo alle semifinali di coppa Italia. Semmai deve sorprendere il cammino altalenante nel girone d’andata, specialmente nelle gare casalinghe. La sconfitta contro il Chievo e i pareggi contro il Palermo, il Cagliari e l’Empoli al S.Paolo sono costati nove punti, troppi. Senza voler stravincere, sarebbe stato sufficiente trasformare due pareggi in altrettanti successi per avere quei quattro punti in più, grazie ai quali il Napoli adesso sarebbe alla pari della Roma, anzi mezzo passo avanti grazie allo scontro diretto stravinto in casa. Quel giorno si è visto il vero Napoli che nelle intenzioni di De Laurentiis, dopo il secondo posto con Mazzarri, avrebbe dovuto dare l’assalto allo scudetto, facendo più strada in Champions grazie all’esperienza internazionale di Benitez. Invece il Napoli, retrocesso in Europa League, ha messo quasi al sicuro il traguardo del terzo posto, insegue il secondo, ma non ha compiuto alcun progresso rispetto a un anno fa. Due punti in meno in classifica (42-44), 3 gol segnati in meno (41-44), uno in più subito (27-26), senza avere guarito il vizietto di una difesa ballerina che rischia sempre troppo, come si è visto anche contro l’Udinese, per limiti individuali e di equilibrio tattico. I bilanci si fanno alla fine e se arrivasse un’altra coppa, che sarebbe la terza per lui a Napoli, Benitez lascerebbe a testa alta. Anche se nessuna coppa, a parte la Champions, cancellerebbe l’idea che questo Napoli poteva e doveva dare più fastidio alla Juventus. In Italia, non a Doha.

La Gazzetta dello Sport

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