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Tre domande senza risposta su un modulo che non cambia e non funziona

chievo-napoli Benitez 2Per aprire un dibattito fluviale a Benitez è bastato lanciare monosillabi. Un successo: quando si dice, un personaggio che fa discutere. Ma c’è ancora voglia per parlare di calcio? In tre giorni di silenzi plateali, di drastici comunicati, di spettacolari chiarimenti, rimangono senza risposta tre domande. Proviamo?
1) Si è accorto che il Napoli arrivava in ritardo sui contrasti?
2) Il modulo si sta snaturando? Il Napoli era invincibile nella fase attiva quando aveva gli esterni molto larghi, che mettevano in soggezione gli avversari sulle fasce e davano profondità. Con Callejon che arretra molto e attacca male, con Mertens evaporato e con De Guzman attivissimo ma diverso da Insigne il Napoli ha perso i due esterni. Con loro, la difesa avversaria era slabbrata e in allarme costante.
3) Mancano lanci lunghi e diagonali offensive per ribaltare da passiva ad attiva in un lampo la fase di gioco. Dalla difesa la palla arriva con i lanci chilometrici di Andujar o con rinvii affidati al destino.
Sarebbe interessante discutere. E capire perché. Scadimento atletico, l’intermittenza delle motivazioni? Vanno comunque spiegati da un tecnico intelligente e moderno i chiaroscuri di un Napoli che rimane su tre fronti, che regala vittorie esaltanti e che talvolta fa invece trasparire ingiustificati livori nei confronti degli arbitri, magari per giustificare prove scadenti. L’acquisto di Gabbiadini conferma una stravagante gestione di mercato. Manca un mediano di qualità, ma arrivano attaccanti: prima gli astratti Chavez e Vargas, ora l’ottimo Gabbiadini. Tutto vero: è bravo, ricorda il miglior Altobelli, che spalle alla porta fa il giro di compasso in un attimo, ma parte da destra per arrivare al centro. Non è quindi l’alternativa a Callejon, né può essere un destro che dia profondità lungolinea. Ne deriva una squadra con un attaccante bravo in più nella rosa, Gabbiadini, ma ancora priva dei suoi incisivi esterni. Rispettare lo stesso modulo e farlo giocare, vuol dire sacrificare Hamsik. Quindi: potenziale offensivo maggiore, ma senza un minimo di regia avanzata. Con due mediani affidabili ma dai piedi ruvidi (Gargano e David Lopez) si aggrava senza Hamsik quel deficit di tecnica che resiste ad ogni mercato. Benitez continui a tacere o parlare, come meglio crede: ma qui ci vuole una idea, provi a cercarne una.

Antonio Corbo per La Repubblica

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