La vergogna regna sovrana sugli spalti dell’ Olimpico di Roma, Antonella Leardi bersaglio degli incivili
Esistono situazioni di fronte alle quali ogni commento risulta superfluo! Basta leggere, in questo caso, le parole di uno striscione per capire quanto ignobili possano arrivare ad essere gli esseri definiti umani. Ora lasciamo per un attimo da parte quel che è successo in campo all’ Olimpico in Roma – Napoli, quel che mi avvilisce è, ancora una volta, il tifo con i suoi cori discriminatori e i suoi subdoli slogan !!! Come si può, tra l’ altro permettere che messaggi così vergognosi possano essere sbandierati durante una partita già di per sè delicata, in una città che meno di un anno fa ha visto uccidere tra le sue vie un ragazzo che andava a seguire la sua squadra del cuore, il Napoli! Forse la signora Leardi è una donna fuori dal comune, una donna a cui questo mondo, in cui regnano l’ odio e la smania di vendetta, non è abituato e non si abituerà mai … Una donna la cui pacificità e la cui forza fanno paura perchè gridano più della vendetta e dell’ odio! Antonella Leardi è una madre che risponde con parole d’ amore alla crudeltà di chi le ha portato via il suo ragazzo … Una madre che ha perdonato e che oggi implora pace, armonia, concordia in un ambiente che ha dimenticato da tempo il senso reale della parola sport! Dinanzi a una donna come la Leardi si riflette, ci si inchina … Non di certo la si censura!!! Eppure sugli spalti dell’ Olimpico di Roma inneggiano quelle scritte che fanno male come una coltellata non solo alla signora Antonella ma a noi tutti che ipotizziamo un domani senza ostilità “sportiva”. “Lucri sul funerale con libri e interviste ...!” … E’ questo l’ atteggiamento di chi ha il cuore freddo e che non potrà mai capire il senso di determinati messaggi, di determinate scelte. E’ l’ ennesima sconfitta del buonsenso, dell’ intelletto … della benevolenza, e non c’è speranza alcuna che determinate menti possano essere redente. All’ odio di quelle frasi, lei, la mamma di Ciro risponde come sa … e chi ha imparato a conoscerla in questi mesi non si sarebbe aspettato un atteggiamento differente: “Affido chi ha scritto quegli striscioni nelle mani di Dio perchè egli possa cambiare il loro cuore, io sono una madre a cui hanno ucciso un figlio … Mi sono sentita oggi triste e ferita, chi ha scritto quelle cose non può sapere cosa c’è dentro di me… Non sa e non può capire cosa vuol dire perdere un figlio in un modo così assurdo!” Questa è Antonella Leardi e dovremmo imparare da lei … Tutti!
Tilde Schiavone – Pianetazzurro.it