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Rosario Pastore: “Grazie presidente Tavecchio”

pastore-Rosario Pastore, giornalista, scrive su “NapoliMagazine.Com”: “Grazie, signor presidente Tavecchio. Grazie per la sua decisione, appena insediato al vertice della Federazione Gioco Calcio, di non punire più con la squalifica i settori dello stadio colpevoli di cori razzisti che Lei, come tanti altri malati di ipocrisia, ha definito di discriminazione territoriale, mentre sono solo, ripeto, una manifestazione di razzismo.  Grazie, signor presidente Tavecchio perché da questa decisione sono scaturiti i rigurgiti dei cori, preferibilmente se non esclusivamente intonati all’indirizzo dei tifosi napoletani. Grazie perché gli striscioni rivoltanti esibiti all’Olimpico da qualche centinaio di sostenitori romanisti e che offendevano una povera madre erano anch’essi figli di quella sua originaria decisione. Grazie, presidente Tavecchio, di aver letto quelle parole con un senso di nausea e di averci indotto ad odiare il calcio in queste sue degenerazioni. Leggendo quelle frasi, si comprende perché tanta gente si stia allontanando sempre più da questo cosiddetto sport, si capisce come mai gli stadi sono sempre più vuoti, si comprende perché sempre più gente preferisce seguire la partita in tv, stando ben lontani da quelli che un tempo venivano definiti “templi del calcio” ed ora sono diventati cori di odio, della più becera, trucida, rivoltante testimonianza di che cosa è capace un uomo quando è preda dell’inciviltà.Grazie, presidente Tavecchio. Lei verrà ricordato non solo per le decine di migliaia di libri da lei fatti acquistare dalla Federazione, badando bene che il suo nome non apparisse, ma specialmente per quanto è accaduto a Roma, ultimo esempio di quello che sta succedendo da quando Carlo Tavecchio è presidente della FIGC in tutti gli stadi razzisti d’Italia. A cominciare dall’Olimpico di Roma, dove una volta si giocava il “derby del sole” ed ora viene messo in atto lo spettacolo di delinquenti che si divertono a dileggiare il dolore di una mamma, colpevole solo, da quando ha perduto l’amatissimo figlio, di predicare pace e amore. Il pretesto, pensate un po’, la pubblicazione da lei scritta in ricordo di Ciro. Per gente che non sa neanche che cosa sia un libro, perché mai lo ha sfogliato, sarebbe stata una speculazione, un voler trarre benefici economici dal dolore. Non sapendo che quel libro è solo testimonianza, la voglia di portare pace là dove esiste solo la più stupida delle guerre.Grazie, presidente Tavecchio, di tutto questo. E grazie anche ai presidenti che l’hanno votata, fra i quali De Laurentiis e anche lui, un altro campione come il massimo dirigente della Lazio, Lotito, quello che non vuole che una squadra, dopo aver dominato un campionato di B, salga in A, perché nella massima serie la presenza del Carpi non sarebbe “conveniente” per la pubblicità. Insomma, una bella accolita di… dirigenti.Prima di chiudere, riconfermandole ancora tutta la mia stima (!) una parolina su Nicola Rizzoli. Lo so, non è lei personalmente che sceglie gli arbitri, ma l’Aia, un uomo del quale lei, parlando col dirigente dell’Ischia, ha avuto parole molto, come dire, gentili. Qualche giorno fa, parlando con gli amici Petrazzuolo e Sibilla nel programma radiofonico di “Napoli Magazine” su Radio Punto Zero, ero stato fin troppo facile profeta. Quello che, chissà perché, viene definito il “miglior arbitro del mondo” ha negato un paio di rigori al Napoli, ha evitato un paio di espulsioni alla Roma, ha ignorato che il regolamento dice che l’allontanamento della palla, dopo il fischio arbitrale, dev’essere punito per regolamento con un’ammonizione, ha consentito a uno scalmanato giocatore romanista di protestare fino al limite dell’aggressione. Ora, sia chiaro, il Napoli ha le sue colpe, Benitez dimostra sempre più che considera finita la sua avventura a Napoli (e meno male!), la formazione era sballata e tanti tifosi del Napoli si chiedono ancora perché sia stato acquistato Gabbiadini, perché siano stati spesi tanti soldi per curare Zuniga e Insigne, perché De Guzman e Lopez, giocatori mediocri, vengano sempre mandati in campo, come viene sempre mandato in campo uno spento Callejon. Infine perché, col Napoli sotto di un gol, sia stato richiamato in panchina Higuain. Tutto vero, tutto giusto. Nonostante tutto, la partita avrebbe potuto cambiare se Rizzoli, una volta tanto, avesse dimenticato la sua idiosincrasia verso il Napoli. Chissà, forse il problema è anche societario, visto che il club riesce a creare intorno a sé solo tanta antipatia. Ma tant’è. Pigliamo e portiamo a casa. Come ci capita anche troppo spesso. Solo per quello che portiamo a casa non sono punti ma solo bastonate…”.

 

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Tilde Schiavone

Sono una persona che riesce a star bene con se stessa solo se intorno a lei c' è armonia, questo è il motivo per cui cerco di risolvere i conflitti esistenti tra le persone che mi circondano;non amo i gioielli, specialmente quelli costosi, preferisco gli accessori di poco valore; non amo ricevere in regalo i fiori recisi: preferisco ammirarli nei giardini dove compiono il loro naturale ciclo vitale e non nei vasi dove hanno vita breve..Amo il blues,il canto del dolore, e il mio sogno è raggiungere un giorno quei luoghi che lo hanno visto nascere; Amo gli indiani d' america, la loro spiritualità e la loro cultura. non vivrei senza i dolci e la pizza. Sono campanilista, napolista, meridionalista ...maradonista. Adoro gli animali, ritengo che non siano loro le bestie e sono vegetariana. Non mi piace parlare, quel che sento preferisco scriverlo, so esprimermi meglio con una penna in mano anziché dinanzi a un microfono, amo inoltre il folclore della mia terra e cerco, attraverso l' Associazione Culturale Fonte Nova d cui sono Presidente, di preservarlo e diffonderlo ... e duclis in fundo AMO LA MIA NAPOLI, senza se e senza ma, ringrazio Dio perchè ha fatto sì che nelle mie vene scorresse il sangue del Sud!