PIANETA CALCIO

Garcia: “Combattere i violenti”. Lotito: “Lo faccio da anni”

Gli allenatori di Roma e Lazio hanno discusso di tifo e violenza nel corso di un convegno all’Università della Sapienza di Roma

Il messaggio dell’allenatore della Roma arriva nel corso di un convegno sul tifo all’Università della Sapienza, il giorno dopo il duro monito del presidente Pallotta. Presenti anche Pioli e il presidente della Lazio: “Pallotta segue la mia linea”
“Quando si ama una squadra bisogna supportarla sempre, e soprattutto nei momenti più complicati, perché è molto facile salire sul carro dei vincitori. Questo dovrebbe fare una tifoseria”. Dopo il monito del suo presidente James Pallotta ai non-tifosi, Rudi Garcia torna sull’argomento nel corso di un convegno all’Università Sapienza di Roma dal titolo “Vivere lo stadio: una passione a rischio?”. E’ l’occasione per lanciare un duro messaggio: “Dobbiamo fare di tutto per lottare contro questi atteggiamenti violenti che si verificano dentro e fuori gli stadi prima, dopo e durante la partita”.

Calcio, scuola di vita –
“Ho sempre pensato che lo sport in generale, e il calcio in particolare, sia una formidabile scuola di vita perché nello spogliatoio non esistono distinzioni in base al colore della pelle o alla religione, conta solo se un giocatore è bravo o meno – ha concluso Garcia – E questo è un esempio che la società dovrebbe fare proprio. Noi allenatori comunque dobbiamo essere ogni giorno d’esempio per i giovani che guardano le partite”.

Pioli: “C’è un limite, la legalità” – “Dobbiamo decidere dove vogliamo arrivare e se c’è un limite che non possiamo superare: quello della legalità. Chi lo supera non merita di stare allo stadio con noi”, ha detto invece l’allenatore della Lazio. Che da genitore reagisce così: “Noi genitori dobbiamo essere i primi a trasmettere i valori persi per strada – ha aggiunto – il calcio è gioia di stare insieme. Vedere genitori allo stadio, mano nella mani con i figli e provocare è una cosa molto triste. E noi addetti ai lavori non dobbiamo mai andare sopra le righe”. Il rapporto con i tifosi della sua Lazio è molto positivo: “Stiamo vivendo un momento importante. Tanta gente era felice e contenta, ma è chiaro che serve essere tifosi nel bene e nel male perché il calcio è fatto da prestazioni e momenti”.

Lotito: “Pallotta ha ragione? Io lo dico da 10 anni” – “Pallotta ha ragione? Come Lotito ha ragione da 10 anni: io sono stato il primo a farlo, è lui che segue me”. Il presidente della Lazio, ha commentato la presa di posizione del collega della Roma dopo che i tifosi giallorossi hanno esposto gli striscioni contro la madre di Ciro Esposito. “E’ una domanda retorica – aggiunge -. Da 10 anni combatto non i tifosi, perché è un termine improprio, non confondiamo i delinquenti da tifosi. La stragrande maggioranza delle persone sono per bene che vogliono tifare la loro squadra del cuore. Poi una sparuta minoranza di gente è additata impropriamente come tifosi, delinquenti abituali che usano il calcio come cassa di risonanza. Dobbiamo avere il coraggio – conclude – di fare una separazione netta tra delinquenti e le persone per bene che poi disertano gli stadi e subiscono”.

La vedova dell’ispettore Raciti: “Io chiuderei gli stadi”- Durante il suo intervento Lotito ha ricevuto alcuni cori di disapprovazione. Marisa Grasso, vedova dell’ispettore Raciti si è rivolta a loro: “Queste urla un poco mi hanno scosso. Il mio trauma non è da colpo di pistola, ma da deriva dei giovani”. E se Tavecchio vuole eliminare gli striscioni dagli stadi, lei sarebbe più dura: “Chi vuole vedere la partita la vede a casa”. Sugli striscioni esposti dai tifosi a Roma contro la madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi: “Mi ha fatto male, conosco il dolore, preferirei il rispetto nei confronti dei familiari. Mi è dispiaciuto molto”. A distanza di otto anni dall’uccisione del marito, la vedova ha analizzato anche la situazione negli stadi: “Qualcosa è cambiato – aggiunge – soprattutto nelle misure di prevenzione c’è più severità. Mentre prima non si accorgevano della gravità della situazione, adesso sono state prese delle misure più severe. A livello culturale è cambiato poco e la cosa è preoccupante”.

Fonte: SkySport

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