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Inter, Mancini non nasconde la delusione: ”Pensavo di arrivare tra i primi tre”

MILANO – Questa settimana farà luce sul futuro dell’Inter. Saranno le partite contro l’Udinese, in programma domani sera al Friuli, e quella di domenica contro il Chievo, a dire quel che sarà dei nerazzurri. Cinque giorni, poi Ranocchia e compagni – con un occhio ai risultati degli avversari – sapranno se Europa sarà. “E’ una settimana importante, ma non dipende solo da noi. Servono ottime prestazioni nostre sperando che quelli davanti cedano punti da qui alla fine”, spiega realista Roberto Mancini alla vigilia della partita contro i bianconeri di Stramaccioni. Il tecnico interista è soddisfatto della prova di sabato sera contro la Roma, ma reputa sempre negativa la stagione “Pensavo di arrivare tra i primi tre”, sottolinea quasi rassegnato il Mancio spronando il gruppo: “A Udine serve una grande partita la vittoria non è affatto scontata. La quadratura del cerchio non l’abbiamo ancora, la si trova quando si vince anche cambiando qualche giocatore”.
Scelte obbligate in difesa? Ipotesi Medel?
“Non proprio obbligate, Medel è un’opzione ma ce ne sono altre”.
Ha trovato la quadratura del cerchio?
“Dipende da cosa vuol dire, la quadratura la trovi quando hai una squadra che gioca e vince anche cambiando qualche giocatore. Io non credo siamo ancora a questo punto anche se siamo migliorati pur giocando male. In certi momenti non è tutto brutto solo per il risultato o la prova negativa. E’ da un po’ che siamo una squadra, poi ci sono limiti che ci saranno anche nelle prossime partite. Si continua a lavorare, dopo una serie di risultati positivi si spera di continuare”.
L’idea di usare un giocatore tecnico davanti alla difesa la stuzzica per la prossima stagione?
“L’idea di gioco deve essere una, la squadra lo sta facendo, si deve giocare sempre per vincere. Poi possono sbagliare i giocatori. Pirlo? Lo ha sempre fatto quel ruolo nel Milan, passando da mezza punta a regista ha svoltato ma un centrocampista deve ragionare così. Kovacic può farlo, Hernanes non credo anche se a volte può capitare. Chi sta davanti alla difesa deve dare equilibrio e non può permettersi di sbagliare 10 passaggi in una partita. Kovacic col tempo può farlo, ha le qualità. Sabato sera è entrato bene, con lo spirito che un centrocampista deve avere”.
C’è una soluzione per far sì che le partite non possano essere rovinate dai fatti come a Torino? Il modello inglese può essere applicato?
 “Anche in Inghilterra, anche se meno frequentemente, succede e quando accade in 24 ore la polizia arresta i colpevoli. Lo fanno vedere anche in diretta tv. Se non facciamo qualcosa, dopo anni di parole… Una partita è una partita, non serve per altre cose”.
Prima del derby aveva dato un giudizio negativo alla stagione. Con le ultime prestazioni può cambiare il giudizio? Si aspettava dopo Parma questa crescita?
 “Il giudizio resta negativo, pensavo di arrivare nei primi tre, ma sapevo che sarebbe stato difficile. Credo che si debba sempre cercare l’obiettivo massimo, soprattutto se sei l’Inter. Servirà più tempo ma il concetto non cambia”.
Stramaccioni ha detto che Hernanes trequartista è una mossa che dà imprevedibilità.
 “Lui lo conosce, è questa la posizione migliore e sta facendo bene, merita di giocare. Ha qualità e può dare imprevedibilità”.
I tanti attaccanti inseriti contro la Roma rappresentano anche una scelta mentale?
 “Ho deciso di rischiare perché a volte bisogna. La Roma è una grande, ha giocato per vincere, alla fine poteva persino farcela. La differenza l’hanno fatta Hernanes e Kovacic, ma anche Shaqiri e Podolski hanno fatto bene. La squadra era stanca, bravissimi i giocatori”.
Si aspettava il calo di forma di Shaqiri? Felipe per l’anno prossimo come lo vede?
“In Italia non sappiamo aspettare niente e nessuno, a volte questo non può accadere. Lui viene da un altro stile di gioco, serve tempo e qualche difficoltà può averla avuta. Da noi ha iniziato subito dopo 25 giorni di inattività. Podolski lo stesso, ha avuto molte occasioni ma non ha segnato, poi lui  è in un’altra situazione, a fine stagione vuole tornare all’Arsenal e tornerà. Platini e Van Basten hanno impiegato 6 mesi per esprimersi, serve tempo. Felipe? Si sta comportando benissimo, ha fatto bene quando ha giocato, domani probabilmente partirà dall’inizio. Ha qualità ed è esperto, vedremo”.
Ieri ha visto Dybala, l’ha colpita qualche altro giocatore?
 “Ho visto altri giocatori del Palermo e del Parma, Mauri, Vazquez, ci sono giocatori bravi e giovani e uno li vede volentieri perché possono avere futuro. Mauri? E’ giovane, ha qualità. Può essere un’opzione”.

ZANETTI, THOHIR MI HA SORPRESO – A margine della conferenza stampa di presentazione del ‘Match For Expo’ il cui ricavato sarà devoluto ad associazioni che si occupano di sostenere i bambini nella zona di Milano, il vice presidente dell’Inter Javier Zanetti parla della situazione attuale dei nerazzurri, senza dimenticare il ritiro della maglia numero 4 annunciato da Thohir ieri. “Ho approfittato dell’evento come Expo per coinvolgere tanti campioni mondiali per fare questa partita in uno stadio come San Siro e in una città come Milano”, spiega l’ex capitano proseguendo: “Il ritiro della maglia mi fa molto piacere, ringrazio la famiglia interista. Devo dire la verità, mi ha colto di sorpresa il messaggio di Thohir. Non vedevo l’ora di tornare a San Siro ho vissuto bellissimi momenti lì e non vedo l’ora di tornarci dopo l’ultima gara con la Lazio. Speriamo nell’Europa, mancano sei gare. Nelle ultime settimane abbiamo avuto quella continuità che ci permette ancora di sperare”. Zanetti conclude: “Dobbiamo finire il campionato al meglio e progettare un futuro in cui l’Inter possa essere protagonista. Rinnovo Icardi? Siamo molto vicini. Abbiamo ribadito la nostra intenzione di tenerlo e lui sarà importante per il nostro futuro. Noi dopo un momento molto bello stiamo attraversando una fase di cambiamento e dobbiamo pensare al bene della società per tornare competitivi e laddove la squadra merita di stare”.

Inter

serie A
Protagonisti:
Roberto Mancini
Fonte: Repubblica

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