Ferrara: «Azzurri, il traguardo è a un passo»
Una carriera tra Napoli e Juventus. Logico che per Ciro Ferrara siano giorni particolari. Osservatore privilegiato dello spareggio per il terzo posto tra gli azzurri e la Lazio come della finale Champions tra i bianconeri ed il Barcellona. Ieri l’ex tecnico della Samp e dell’Under 21 era a Napoli per la presentazione del Mundia-Napoli 2015, torneo di calcio per i giovani della città ( dal 1° al 13 giugno) promosso dalla Fondazione Cannavaro-Ferrara e dalla Scuola Calcio Arci Scampia in collaborazione con il Comune di Napoli e la Figc. Ferrara con eleganza non ha fatto pronostici, ma si è detto fiducioso sulle possibilità di Napoli e Juve di centrare gli obiettivi: «La squadra di Benitez giocherà in casa il match decisivo, con il caloroso supporto del proprio pubblico, contro una Lazio che è forte ma che è stata ferita prima dalla finale di coppa Italia e poi dal derby. Quello del Napoli è stato un campionato strano. Il terzo posto sembrava ormai irraggiungibile e invece è a un passo, ma la distanza dalla Juve è rimasta eccessiva per le potenzialità degli azzurri».
MESSI E BRUSCOLOTTI Nessun giudizio negativo sull’operato di Benitez, ma la constatazione di una stagione non certo esaltante per il Napoli. A proposito, De Laurentiis sta cercando un allenatore che capisca in fretta la città. Ferrara non si aspetta però una telefonata: «Non credo stia pensando a me». Ciro ha già guidato la Juve, non è stata un’esperienza fortunata. Però, con i bianconeri ha vinto la Champions mentre a Berlino ha addirittura alzato la coppa del mondo nel 2006 in qualità di assistente di Marcello Lippi. Quindi, è un esempio da imitare: «Il Barcellona è fortissimo ed è abituato a giocare gare del genere, ma se la Juve gioca come ha fatto per larghi tratti in questa stagione allora può anche spuntarla perché in una partita secca non sempre vince la squadra sulla carta più forte. Come si ferma Messi? Il mio vecchio compagno di squadra Beppe Bruscolotti mi diceva sempre che una bella botta bisogna dargliela subito e bisogna dargliela bene…».
La Gazzetta dello Sport