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Sampdoria, il giorno di Zenga: ”Grande onore, torno in famiglia”

GENOVA  –  Zenga ma non solo. Il solito Ferrero e, a grande sorpresa, Edoardo Garrone. Doveva essere la “semplice” presentazione del nuovo allenatore della Samp, è stato uno show con tre protagonisti. Più gli immancabili, l’avvocato Antonio Romei, direttore generale “di fatto”, e il direttore sportivo Osti, sempre più importante nelle cose doriane.

Walter Zenga, un anno di contratto, è quello di sempre: “Per me la Samp è un punto di arrivo, un onore, trovo persone che avevo conosciuto vent’anni fa. Ma non sono qua di passaggio, se ho firmato per un anno non è per chissà quale motivo. Non cercavo né un biennale né un triennale, io voglio semplicemente lavorare bene con le persone con cui vado d’accordo. Se vado bene ci ritroveremo senza problemi, altrimenti non voglio essere di peso a nessuno”.

La staff di Zenga è eterogeneo, si va da un uomo che ha sempre fatto il primo allenatore, Gigi Cagni, a un sampdoriano doc come Claudio Bellucci: “A me piace condividere, volevo persone con grande affinità, motivate e senza ambizioni di contratto. Conosco Cagni da 35 anni, abbiamo giocato insieme, ci siamo sempre tenuti in contatto, ha fatto una carriera splendida e condivide le mie idee. Ho allenato all’estero dove ci sono i coordinatori tecnici, Cagni qui coordinerà la fase difensiva. Gigi è una persona che mi bilancia, sarà il mio occhio metafisico, qualche anno fa quasi quasi gli davo del lei eppure ha accettato subito. Bellucci lo conoscete, ha una forza interiore straordinaria, è stato un giocatore della Samp. Il nostro sarà uno staff familiare”. L’obiettivo è ambizioso, “stare nella parte sinistra e fare un punto in più della scorsa stagione”.

Con un Zenga abbottonatissimo sul mercato, non poteva mancare il classico colpo di teatro di Ferrero. Il presidente spunta a sorpresa nella sala del Mugnaini e si porta l’ospite inatteso, Edoardo Garrone. Questo per celebrare il primo anno dal passaggio di proprietà. Fra una battuta e una frecciata di Ferrero, Garrone incassa: “Se andate a vedere cosa vi dissi un anno fa, e cosa vi disse Massimo, capirete che avevo ragione, anzi che siamo andati oltre le previsioni. La Samp era una squadra solida un anno fa ed è una squadra solida adesso”.

Il mattatore, ovviamente, non sta nella pelle: “Edoardo è il primo sampdoriano vero che ho conosciuto, lui soffre quando gioca la Samp. Non sono stato più bravo di lui. Io sono diventato tifoso della Sampdoria, ho avuto la fortuna di incontrare delle persone tipo Osti. La mia forza è che io non mi fido di nessuno. Ci ha aiutato una persona che ha vigilato su di lui, il papà di Edoardo che è il mio angelo custode. Per quanto riguarda il nuovo allenatore, che vuol dire che Zenga non è in italia da cinque anni? Non è mica giapponese. Sono favorevole alla continuità, se si fa un progetto e si segue credo che l’esonero faccia male solo alla saccoccia del presidente. Sosterrò Zenga fino alla morte”.

La questione Europa League, a rischio dopo che l’Uefa ha chiesto approfondimenti alla Samp sul caso Guberti, non guasta l’aria di festa: “Non siamo preoccupati – dice Romei – siamo assolutamente fiduciosi. Andiamo avanti come se nulla fosse, il caso del Torino l’anno scorso era identico al nostro e non hanno avuto problemi”. Stesso concetto espresso da Ferrero: “Non sono preoccupato di niente perché non ho fatto niente, ho sempre detto che la giustizia sia sportiva. Perché devo essere preoccupato? Il Torino è andato, andremo anche noi, se vogliono chiederci qualcosa siamo a disposizione. Preoccupato zero”.

Fonte: Repubblica

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