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Bigon: “Verona non è un passo indietro. Vargas? Colpa mia, oggi vale più degli 11 milioni spesi”

Riccardo Bigon_DMF_1609 Conferenza stampa De Laurentiis-Benitez 28/5/2015 foto De Martino

Il nuovo ds dell’Hellas Verona, Riccardo Bigon, ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine dell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.Di seguito alcune sue dichiarazioni:

“Le ragioni della scelta dell’Hellas? “E’ il club giusto per dare continuità al mio modo di lavorare: filosofia aziendale moderna, grandi possibilità di sviluppo nel futuro e dopo 100 punti in due stagioni è l’ora di consolidarci. Non è un passo indietro rispetto a Napoli, altrimenti non l’avrei fatto. Ho firmato per 3 anni e credo nella crescita sia del club sia personale”.

Sull’ addio al Napoli? “Tra febbraio e marzo ho fatto un bilancio e pensato che era il momento di prendere una strada nuova. Quando sono arrivato il Napoli era 141° nel ranking Uefa, ora è al 20° posto, il valore della rosa è salito da 100 a 250 milioni, 6 qualificazioni di fila in Europa e titoli: merito di tutti, sia chiaro. L’ultimo anno? C’era un’aspettativa iniziale troppo elevata e in una stagione considerata negativa abbiamo vinto la Supercoppa Italiana e raggiunto le semifinali di Europa League e Coppa Italia. Io al Real con Benitez? Gli ho detto no senza che me lo chiedesse… (ride). Aveva un’offerta del West Ham e lì c’era stato un certo discorso. Poi quando è venuto fuori il Real, ho bussato alla sua stanza e gli ho detto: ”Mister, io a Madrid non vengo, perché un giorno voglio raccontare ai nipotini di aver rifiutato il Real”. La verità è che non mi ha chiesto di seguirlo…”.

Rimpianti e ricordi legati all’esperienza azzurra? “Il sole, il mare e l’affetto della gente: l’addio in sede tra le lacrime non lo dimenticherò. Il traffico non mi mancherà. Qualche colpo? Nel 2010 cercai di prendere Bale quando faceva panchina al Tottenham. Cavani preso per 17 milioni e rivenduto a 62 è stata una bella operazione. Anche Fernandez pagato 2 e venduto a 10”.

Su Edu Vargas e i motivi del suo flop a Napoli? “Colpa mia. E’ arrivato in Italia nel momento sbagliato, quando non c’erano le condizioni per dare il meglio. E la falsa partenza ha condizionato anche i giudizi: lo pagai 11 milioni, ora ne vale molti di più”.

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