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Napoli, Sarri non ha solo il drone. La forza si allena come nello sci

sarri dimaro allenamentoAlla ricerca della solidità. La prima missione del Napoli di Sarri è quella di registrare la difesa. Ed è per questo che molte sessioni di allenamento nel ritiro di Dimaro sono cominciate con gli otto difensori in campo: si alternano nelle esercitazioni tattiche della fase difensiva. Sarri su questo punto è maniacale. Prova, riprova e riprova ancora: tutto deve essere mandato a memoria perché la differenza la fanno i dettagli. E per non perdersi neanche una sfumatura, il tutto viene ripreso dall’alto da un drone. Anzi, sono quattro quelli che la società ha preso in dotazione. Tutti ovviamente di ultima generazione. «Capisco che nel calcio ogni cosa nuova viene vista con grande curiosità e conquista subito tutti – ha detto Sarri durante la conferenza di presentazione –. Il drone ci dà una grossa mano nel lavoro sulla linea difensiva, perché una telecamera fissa non permette di valutare bene la profondità, in questo modo è tutto molto più preciso e dettagliato».
GRUPPI I giocatori sono impegnati nelle sedute aerobiche e di potenziamento muscolare. Distanze lunghe e corse nei boschi, insomma, non si vedono più. Il lavoro sulla forza viene fatto prettamente con carichi naturali in situazioni instabili, per garantire la ricerca dei particolari che i giocatori andranno poi a ritrovare in campo durante tutta la stagione. E questa metodologia si avvicina molto alla preparazione degli sciatori. Poca palestra, soprattutto per le gambe, per garantire una prevenzione maggiore agli infortuni muscolari. L’utilizzo del Gps rende più facile la valutazione del carico esterno e dà riferimenti sulle distanze, aiutando nella percezione di che cosa avviene realmente in campo e permette al preparatore di cablare le sedute successive.
DUE SISTEMI Sarri chiede sempre intensità massima. Anche e soprattutto nelle esercitazioni in fase offensiva. Nella prima parte del ritiro, la base iniziale è stata un attacco sette contro uno (centrocampisti e attaccanti che devono arrivare alla conclusione e il portiere che li attende), dove la palla deve girare velocemente e solo di prima. E qui il tecnico azzurro alterna diversi sistemi, che hanno la base nel centrocampo a tre (un playmaker e due mezzali): 4-3-1-2, 4-3-2-1 e 4-3-3, che Sarri ultimamente ha un po’ messo da parte perché gli dava problemi con il baricentro della squadra. Davanti insomma si cerca la soluzione che possa esaltare di più le qualità dei molti giocatori di qualità a disposizione.
SCHEMI Capitolo a parte meritano i calci piazzati. Sarri a Empoli era definito «Mister 33», per l’incredibile numero di schemi utilizzati da palla inattiva: molti punti sono arrivati da lì. Qualcosa si comincia a vedere anche a Dimaro, in entrambe le fasi. Angoli, punizioni laterali e dalla trequarti, con un nuovo atteggiamento difensivo. Sembra proprio che il Napoli sui corner difenderà a zona.

La Gazzetta dello Sport

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