LE ALTRE DI A

Inter, Thohir: “Champions la nostra dimensione. Ma puntiamo allo scudetto”

MILANO – “La nostra dimensione è la Champions League, quindi l’obiettivo è tornarci. L’ha detto anche Mancini: siamo l’Inter e dobbiamo puntare al massimo, quindi perché non puntare allo scudetto? Non è facile certo, la Juventus da anni domina nel campionato italiano, ma noi lavoriamo anche per questo, cercando di fare sempre del nostro meglio”. Erick Thohir fa sognare i tifosi nerazzurri. Il presidente nerazzurro, in un’intervista con Bola, realizzata lo scorso weekend, quando si trovava a Bali in occasione del 12esimo anniversario dell’Inter Club Indonesia, parla apertamente di scudetto e di Champions.

“SQUADRA DI QUALITA’” – Nell’intervista riportata da inter.it, Thohir commenta con soddisfazione la sessione di mercato da poco conclusa. “Questa è la squadra di qualità che volevamo costruire, anche con Massimo Moratti, affinché l’Inter possa essere competitiva in Serie A e tornare in Champions League. Roberto Mancini ha il nostro pieno supporto. Ma abbiamo anche bisogno che i tifosi ci supportino sempre nel corso della stagione, quando le partite vanno bene ma pure quando può capitare che questo non accada – dice l’indonesiano -.In casa nostra, a San Siro, prima di tutto”. Tornando al mercato, Thohir ci tiene a “sottolineare che le nostre sono sempre decisioni collettive, non solo del presidente, del tecnico o della dirigenza. Il calcio è un lavoro di squadra. Può capitare che ognuna di queste componenti suggerisca delle idee e che magari possano essere diverse: alla fine le scelte però sono condivise e sono tutte per il bene del club”. “Ora la squadra – prosegue Thohir – ha diverse soluzioni e tutti giocatori di qualità, alcuni che c’erano già prima e su cui abbiamo deciso di puntare, altri che sono arrivati a rinforzare il gruppo con il mercato”.

“TIFOSI SONO IL SANGUE” – Per il numero 1 del club, è fondamentale anche il contributo del popolo nerazzurro. “I tifosi sono il sangue che dà linfa al nostro club. Il management è il cervello, i giocatori sono i muscoli. La combinazione di queste tre parti è fondamentale. E quando dico che i tifosi sono importanti non penso solo a quelli italiani ma a quelli di tutti il mondo. In Indonesia, per esempio, ce ne sono 15 milioni. Quelli in Italia hanno la possibilità di andare allo stadio e seguire la squadra da vicino, ma per tutti gli altri dobbiamo costantemente pensare a come coinvolgerli anche se da lontano. Possiamo farlo attraverso le nuove tecnologie ma anche attraverso eventi, come per esempio questo a Bali con una leggenda come Youri Djorkaeff o il tour in Cina di questa estate o la visita di Javier Zanetti sempre in Cina. O attraverso realtà per noi importantissime, come Inter Campus, che con attività in tutto il mondo porta il sorriso ai bambini che più ne hanno bisogno. Poi a volte accadono cose speciali, come nel caso di Murillo, che da piccolo frequentava un Inter Campus e ora è uno dei nostri difensori”.

KONDOGBIA: “INTER SCELTA MIGLIORE PER ME” – “Penso proprio che l’Inter sia stata la scelta migliore, ho appena cominciato a conoscere il campionato italiano e l’allenatore, ma credo che questo club a questo punto della mia carriera sia il progetto migliore per me, mi farà crescere e migliorare”. Geoffrey Kondogbia, in un’intervista rilasciata a Sky Sport dal ritiro della nazionale francese, è felice della sua nuova avventura e spiega che le pressioni di Mancini hanno influito molto nella sua scelta. “Il mister è stato un grande calciatore, questo si sa e si vede ancora, è un grande personaggio e sono onorato che mi abbia scelto, cio che mi è piaciuto di più e ciò che mi ha detto. So che è un allenatore che fa crescere molto i giovani, mi ha contattato ed è stato fondamentale per la mia decisione”.

“SERIE A MOLTO TATTICA” – E’ costato tanto Kondogbia, ma per il francese non è un problema. “Normale che si parli tanto di soldi, fa parte del lavoro della stampa, 2-3 anni fa tutto questo mi avrebbe stressato, mi avrebbe condizionato, adesso no. La cosa che ho patito di più – confessa Kondogbia – è aver alternato allenamenti a lunghi viaggi durante la preparazione, non ero abituato a tutto questo e per me è stato un po’ difficile”. Solo 180 minuti in Serie A, ma ha già un’idea precisa sul nostro calcio. “In Italia il campionato è molto più tattico, ci sono molte più squadre che aspettano dietro per non subire gol, quindi è più difficile costruire il proprio gioco e trovare spazi per segnare. Sto giocando in una posizione che conosco bene, anche se al Monaco giocavo in maniera un po’ differente, ma questo mi permette di essere un po’ più difensivo e migliorare sotto questo aspetto. Posso giocare anche nel 4-2-3-1, Mancini sa come farmi rendere al meglio”. Intanto l’Inter è l’unica grande a punteggio pieno. “Nelle prime due gare siamo stati una squadra solida e abbiamo conquistato sei punti, dobbiamo continuare a lavorare così, sono arrivati molti nuovi giocatori ed è necessario che la squadra sappia assimilare bene i nuovi acquisti e amalgamare il collettivo, ma siamo partiti bene e speriamo di continuare su questa strada”. Tra gli ultimi arrivi Felipe Melo. “E’ un ottimo giocatore, ci può aiutare molto e sono contento che sia arrivato”.

Fonte: Repubblica

Commenti
Segui il canale PianetAzzurro.it su WhatsApp, clicca qui