Hamsik e quel malcontento inespresso per i no di De Laurentiis alle big
Sono stati due no decisi, che non hanno ammesso repliche, a frenare l’evoluzione professionale di Marek Hamsik. Il primo, è storia vecchia, risale al 2011, quando lui stesso confidò alla Pravda, quotidiano slovacco, che il Milan aveva presentato un’offerta al Napoli e che la stessa venne rifiutata da Aurelio De Laurentiis. In quell’occasione, non si preoccupò di far sapere che gli avrebbe fatto piacere vivere l’esperienza milanista: in pratica, se non ci fosse stata l’intransigenza del presidente, lui avrebbe accettato volentieri il trasferimento a Milano. La seconda è attualissima, risale a qualche giorno fa, quando De Laurentiis ha svelato che la Juventus gli aveva offerto 25 milioni di euro per avere Marek Hamsik e che lui, pieno di orgoglio, li aveva rifiutati per trattenere il proprio capitano. Un altro no, dunque, che il giocatore non avrà gradito molto, nonostante il suo spassionato amore per Napoli, un sentimento che non ha mai nascosto e che confessa in ogni occasione.
TURBATO Stavolta, però, quel no potrebbe averlo accusato di più, perché la Juve gli avrebbe dato la possibilità di ritornare a giocare in Champions e di lottare per lo scudetto. Non l’ha espresso chiaramente il malcontento, ma parlando alla stampa slovacca la scorsa settimana, ha commentato la rivelazione del suo presidente dicendo: «Sapevo dell’interesse della Juve e conoscevo l’entità dell’offerta presentata al Napoli ma preferisco non esprimermi in merito, perché è meglio così». Una dichiarazione che si presta a poche interpretazioni se non a una sola: il ragazzo c’è rimasto male. L’idea di misurarsi con le grandi d’Europa gli sarebbe piaciuta da morire. Ma non è stato così. Hamsik ha dovuto archiviare quest’altro no prima di raggiungere la Slovacchia, impegnata nelle qualificazioni Europee.
FRANCIA OK S’è dovuto rimboccare le maniche, il centrocampista, e mettere da parte la delusione: la nazionale ha bisogno del suo talento per conquistare la qualificazione a Francia 2016. In pratica, stasera, la Slovacchia potrebbe ipotecarla se dovesse battere l’Ucraina, che la segue al terzo posto, nello scontro diretto. Sei punti di vantaggio dovrebbero bastarle per arrivare alle spalle della Spagna, capolista del girone, considerato che a ottobre ospiterà la Bielorussia e chiuderà in Lussemburgo, partite alla portata, che potrebbero garantire altri sei punti.Poi, ci sarà il ritorno a Napoli e la trasferta di Empoli. Hamsik dovrà ripartire dalle delusioni di quest’avvio di stagione. C’è un Maurizio Sarri, obbligato a vincere nella città che gli ha consentito di imporsi, e per farlo, chiederà un contributo importante ai suoi uomini migliori. E Marek Hamsik è uno di questi. Col nuovo allenatore, è ritornato a giocare nel centrocampo a 3, da mediano sinistro, e il suo inizio di stagione è stato sicuramente migliore di tanti altri suoi compagni.
NELLA STORIA La nuova posizione gli è congeniale per inserirsi con maggiore frequenza negli spazi offensivi e per provare la conclusione. Contro il Sassuolo, è stato lui a realizzare la prima rete stagionale, ma non è servita a evitare la sconfitta. Intanto è entrato nella storia del club: attualmente, è al quarto posto nella classifica delle presenze di tutti i tempi, con 359 presenze e 91 reti, preceduto da Bruscolotti (511), Juliano (505) e Ferrario (396). Ancora Napoli, dunque, anche se il discorso Juve potrebbe essere stato rimandato soltanto di un anno.
La Gazzetta dello Sport