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AMARCORD – Napoli-Juventus, la sfida delle sfide!

Mertens gol alla juve Napoli-Juve 2-0Sabato sera il Napoli riceverà la Juventus per quella che da queste parti è considerata la partita dell’anno, dovesse pure capitare nella prima giornata.

Un inizio di stagione quasi identico accomuna le due compagini; primi tre turni decisamente sottotono, due squilli in Europa (Bruges e Man City) che sembravano averle rimesse in corsa anche in campionato (Lazio e Genoa) prima dello sgambetto di due matricole al loro esordio assoluto nella massima serie (Carpi e Frosinone).

Torna Reina che difese la porta azzurra nell’ultima vittoria: 30 marzo 2012, 2-0, un gol per tempo, Callejon e Mertens. La Juve in calzoncini neri (odiati dai tifosi perché forieri di sventura) fu dominata dall’inizio alla fine. Al 37° Callejon deviò da distanza ravvicinata un cross di Insigne. All’81° Mertens, entrato al posto dello slovacco, si liberò della guardia di Marchisio e con un diagonale fulminò Buffon. L’estremo difensore spagnolo non ebbe particolari preoccupazioni, per i bianconeri solo una rovesciata di Osvaldo sopra la traversa ed una simulazione a Vidal per una caduta in area.

Premessa, questa, per indorare la pillola del netto successo dei bianconeri al San Paolo la scorsa stagione; 11 gennaio, ospiti in vantaggio al 29° con Pogba con un tiro da fuori a girare, pari di Britos al 64° lestissimo ad infilare Buffon su corner di Mertens. Pari illusorio perché dopo soli 5’ è Caceres a beffare Rafael su una punizione di Pirlo. Il Napoli si vede annullare il due pari per un fallo su Buffon ed a tempo ormai scaduto, 94°, Vidal con un tiro da fuori porta a tre le marcature juventine. Erano quattordici anni che la Juve non passava al San Paolo ma soprattutto era la sera in cui lo stadio napoletano, sulle note di “Napul’è” ha reso omaggio a Pino Daniele scomparso pochi giorni prima.

Il 1° marzo 2013, 1-1. Juve in maglia nera e Chiellini improvvisandosi attaccante, al 10° con un colpo di testa portò in vantaggio i bianconeri, Inler riequilibrò l’incontro al 43° con un tiro dalla distanza leggermente deviato da Bonucci dopo che Vucinic, solo davanti a De Sanctis, si era divorato il raddoppio.

Nel 2011 l’incontro ebbe vita travagliata: in programma il 6 novembre, fu rinviato a causa di un’ondata di maltempo che rese inagibile lo stadio. Le due squadre scesero in campo il 29 novembre per il risultato finale di 3-3. Azzurri avanti con Hamsik che si fece perdonare un errore dal dischetto, raddoppio di Pandev al 40°. Matri dimezzò lo svantaggio al 3° del secondo tempo, ancora Pandev, prima del 3-2 di Estigarribia e del definitivo 3-3 di Pepe ad undici minuti dalla fine.

Grazie ad una punizione di Maradona, il 3 novembre 1985, il Napoli sconfisse la Juve dopo dodici anni (14 ottobre 1973, 2-0, doppietta di Cané) e fu come vincere lo scudetto.  Quella vittoria ruppe un tabù e l’anno successivo arrivò un altro successo: Napoli-Juventus 2-1, Renica, Serena, Romano.Un’altra vittoria nel dicembre 1987, 2-1, De Napoli, Cabrini, Maradona su rigore prima dell’inatteso tonfo per 2-4 giunto il 1°aprile 1989: vantaggio azzurro di De Napoli al 5°, pareggio bianconero tre minuti dopo con Napoli. Vantaggio di Buso al 31°, pari di Careca al 49° quindi di nuovo Buso e Magrin a spianare la strada al successo juventino.

Nel 1990, anno del secondo scudetto, il Napoli colse una netta vittoria: 3-1 con gara già chiusa dopo mezz’ora: Maradona, 13° e 28°, accorciò le distanze De Agostini prima del gol di Francini. Una rete a testa nel 1991, quella azzurra fu marcata da Andrea Silenzi.

Con la fine dell’era Maradona arrivarono i tempi grami e negli anni ’90 contro i bianconeri furono raccolti quattro pareggi e quattro sconfitte.

Il 1° ottobre 2000 il neo promosso Napoli ospitò la Juventus per la prima di campionato. L’Undici di Zeman chiuse sull’1-0 45 minuti giocati con straordinaria intensità. Alla fine però prevalse il maggior tasso tecnico dei bianconeri e Kovacevic e Del Piero vanificarono il vantaggio di Stellone.

Sfida sentita anche in serie B dove Napoli-Juventus si incontrarono il 4 novembre 2006 finendo 1-1, reti di Del Piero e Bogliacino. Una nuova affermazione del Napoli arriverà con il 3-1 del 28 ottobre 2007. Quindi alte due vittore in rimonta: 2-1, Amauri, Hamsik, Lavezzi, nell’ottobre 2008 e 3-1, Chiellini, Hamsik, Quagliarella, Lavezzi, nel marzo 2010. Tutto ciò prima del solare 3-0 con cui Cavani scolorì la Zebra la sera del 9 gennaio 2011.

Antonio Gagliardi

 

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