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Juventus, Allegri punta l’Inter: ci saranno Marchisio, Mandzukic e Pereyra

TORINO – Con buona pace della Fiorentina capolista, la Juventus fa la corsa soprattutto sull’Inter. La squadra di Mancini, a detta del consigliere di amministrazione Nedved, è la rivale più credibile in ottica scudetto. Se la partita contro il Bologna era stata etichettata da Allegri come “la più importante dell’anno”, la ripresa del campionato proprio in casa dei cari nemici nerazzurri rappresenta dunque lo spartiacque delle ambizioni bianconere di calare il pokerissimo tricolore. Sbancando il Meazza, la Juve si porterebbe infatti a soli 5 punti dall’Inter. Perdendo, invece, sprofonderebbe a -11, un baratro molto difficile se non impossibile da colmare. La sosta permetterà al tecnico di recuperare almeno tre pezzi pregiati come Marchisio, Mandzukic e Pereyra. Al momento, però, Allegri si trova con uno sparuto gruppetto di appena 7 giocatori. Oltre ai 3 infortunati, infatti, a Vinovo mancano ben 15 elementi convocati dalle rispettive nazionali. Con nessun attaccante e un solo difensore a disposizione, Alex Sandro, non si può giocare nemmeno a calcetto.

IL CASO-MANDZUKIC – Il caso-Mandzukic somiglia per certi versi a quelli del bosniaco Dzeko e del montenegrino Jovetic. Anche l’attaccante bianconero (ai box dal 20 settembre per una lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia destra con prognosi di circa 20 giorni), benché non ancora pienamente recuperato, è rimasto nel ritiro della sua Nazionale, quella Croazia che spera di poter impiegarlo sabato contro la Bulgaria o al più tardi martedì contro Malta. Inevitabilmente, questa situazione genera una certa apprensione nello staff medico bianconero, che monitora indirettamente le condizioni di Mandzukic: la Juve conta su di lui per il derby d’Italia del 18 ottobre.

IL CASO-MORATA – Altro caso è quello che in questi giorni fa capo a Morata, oggetto di particolari attenzioni da parte dei medici bianconeri e spagnoli (l’attaccante ha appena smaltito un problema al polpaccio), nonché al centro di una sfida a distanza tra Juve e Real. Ieri Nedved ha tranquillizzato i tifosi bianconeri e spaventato quelli blancos dicendo che “Alvaro non si muoverà di qui”. A Madrid confidano sull’opzione di riacquisto: “Riportare qui Morata ci costerà 10 milioni”, ha recentemente dichiarato quel Florentino Perez che sarebbe eventualmente pronto a mettere sul piatto della trattativa Isco, elemento assai gradito in corso Galileo Ferraris. Tutto dipenderà dalla volontà del ragazzo, atteso dal doppio impegno della sua Spagna contro Lussemburgo (venerdì) e Ucraina (lunedì). Sarà infatti lo stesso Morata a scegliere se restare allo Stadium oppure tornare alla casa madre, in quel Bernabeu che l’anno scorso ha fischiato un suo gol bianconero in semifinale di Champions League (“ci sono rimasto male, ho fatto solo il mio lavoro, non ho neppure esultato…”) e in quello spogliatoio zeppo di intoccabili (CR7, Bale, James e Benzema).

IL CASO-CACERES – Nei radar bianconeri c’è anche il “fuori rosa” Caceres, che domani tornerà in campo, ma con la maglia dell’Uruguay, in casa della Bolivia. Il “Pelado”, mercoledì atteso dalla Colombia di Cuadrado, verrà probabilmente reintegrato in tempo per Inter-Juve. Ma Allegri a Milano dovrebbe comunque fare a meno del vice-Lichtsteiner. Il tecnico è infatti orientato a riproporre la stessa squadra con assetto variabile (3-5-2 che in fase offensiva diventa 4-3-3) che ha piallato le velleità di Siviglia e Bologna, con la probabile aggiunta dei recuperati Marchisio e Mandzukic al posto di Hernanes e Dybala. Dopo aver sperimentato nove formazioni diverse nelle prime nove uscite ufficiali, Allegri non vuole più cambiare la carrozzeria collaudata con successo nelle ultime prove in Champions League e in campionato.  
 

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Fonte: Repubblica

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