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Inter, il brutto anatroccolo invitato al ballo dello scudetto

L’Inter è l’anticalcio. Mancini un allenatore sopravvalutato. SenzaHandanovic, la Roma avrebbe stravinto. I giocatori nerazzurri sono scarsi. Questo pensano quasi tutti gli anti-interisti d’Italia, non solo i tifosi della Roma. In realtà, per come si erano presentate le due squadre all’appuntamento di San Siro, erano in pochi a ritenere possibile una sconfitta giallorossa. Il modo in cui è maturata sembra però avere rafforzato, soprattutto fra i tifosi dellaRoma, la corrente di chi ritiene comunque l’Inter così brutta da non poter essere da scudetto. La discussione è aperta. Al di là di slogan e cinguettii, necessariamente sintetici e sbrigativi, un’osservazione più attenta di caratteristiche e potenzialità della squadra di Mancini porta invece a pensare che alla corsa per lo scudetto parteciperà eccome. Un’impressione che si sviluppa proprio a partire dalle considerazioni di chi lo esclude.

IL GIOCO CHE NON C’È
L’Inter gioca malissimo. Premesso che si può giocare bene, cioè praticare un calcio razionale ed efficace, anche senza essere spettacolari, nel primo tempo di San Siro la prestazione dell’Inter è stata complessivamente migliore di quella della Roma. Nel senso che la squadra nerazzurra è riuscita a disputare la partita che aveva preparato: neutralizzando cioè le manovre avversarie con un’accurata organizzazione che le consentiva di aggredire a tutto campo e sviluppare trame di una qualche pericolosità. In altre parole l’Inter ha fatto giocare male la Roma, cosa mai riuscita alle altre squadre che in questa stagione hanno avuto la meglio sui giallorossi. Nella ripresa la musica è cambiata. Ma dopo che la squadra di Mancini era andata in vantaggio e in superiorità numerica. A quel punto, ha cominciato a giocare davvero male. Con linee fin troppo strette e difendendo a sei. Esattamente come la Roma contro la Fiorentina. Mancini è solo fortunato. Napoleone diceva di preferire i generali fortunati a quelli bravi. Mancini è sempre stato fortunato. E’ diventato allenatore vincente proprio all’Inter grazie a Calciopoliche gli tolse di mezzo la Juventus e tutti gli avversari più pericolosi, ha vinto una Premier grazie a due gol nel recupero dell’ultima partita. Però è anche bravo: altrimenti, sabato non avrebbe rischiato inserendo una coppa inedita di terzini ed escludendo capitan Icardi, mosse azzeccate. Senza Handanovicavrebbe vinto la Roma. Vinto forse no, pareggiato sì. D’altra parte un portiere fa parte di una squadra e ne può determinare fortune e sfortune. Senza il miracolo di Szczesny al 93′ su Bonucci, Roma-Juventus sarebbe finita 2-2 e forse il campionato della Juve sarebbe stato diverso. Fra l’altro, neppureHandanovic è Superman: l’unica sconfitta stagionale dell’Inter, con laFiorentina, è arrivata a causa di due suoi errori clamorosi. I giocatori nerazzurri sono scarsi. Se si prendono gli undici base, forse Roma e Napolihanno qualcosa di più. Ma l’intera rosa nerazzurra è composta da potenziali titolari, in grado di interscambiarsi senza indebolire l’impianto complessivo. L’Inter è più equilibrata (Roma e Napoli hanno pochi ricambi in difesa e a centrocampo) e non ha impegni europei. E’ più forte fisicamente che tecnicamente. Ma a coprire in parte questo difetto l’ultimo giorno di mercato ci ha pensato la Roma: lasciandole Ljajic, il giocatore di qualità, oltre che di quantità, che a Mancini mancava.

il messaggero

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