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Verona-Napoli 0-2, Insigne e Higuain lanciano gli azzurri

VERONA – L’importanza delle piccole cose. E’ il ventunesimo della ripresa di Hellas Verona-Napoli quando Maurizio Sarri fa alzare dalla panchina Omar El Kaddouri. Per quanto visto sin lì, l’indiziato principale per il cambio sarebbe Lorenzo Insigne, apparso lento, sfiduciato, mai in partita. Il tecnico azzurro si fida del suo istinto, della possibilità di pescare una giocata dal nulla. Il tabellone del quarto uomo non mostra il numero del fantasista ma quello di Callejon. Basta un minuto. Hamsik porta palla sulla sinistra, alza la testa, vede il primo buco clamoroso nel fortino scaligero e serve Insigne. Stop e tiro, un bacio al palo, tre punti che vogliono dire testa della classifica, aspettando Fiorentina e Inter. L’assist per Higuain che fissa il definitivo 0-2 è la seconda giocata degna di nota della partita del prodotto del vivaio partenopeo, in panchina c’è Sarri che esulta, la mossa è stata vincente.

L’INCUBO DELL’HELLAS  –  E’ la quinta partita consecutiva senza subire gol per il Napoli, porta chiusa a doppia mandata dopo la magia di Kalinic nello scontro diretto con la Fiorentina. Per il Verona, invece, resiste l’inquietante zero sulla casella delle partite vinte. Per quanto visto oggi, non poteva essere altrimenti. E’ il solito Hellas, rinunciatario fino all’inverosimile, anche ordinato quando c’è da rimanere nei propri 30 metri ma incapace di proporre gioco nell’altra metà campo. Non basta l’ottimo esordio del classe 1997 Checchin, che riesce comunque a dare geometrie a un centrocampo in totale emergenza. Non serve nemmeno il rientro, anche se dalla panchina, di Luca Toni, in campo nello spezzone finale che vede il Napoli allungare e sfiorare la goleada, frenata solo dalle parate di Rafael. E’ un Verona impaurito, sfiduciato, sempre più in basso in classifica. Mandorlini sceglie Albertazzi per la fascia sinistra visto il forfait di Souprayen, davanti Juanito Gomez e Jankovic hanno la meglio sulla concorrenza di Siligardi e tocca a Pazzini fare il centravanti, almeno sulla carta. Il primo tempo scaligero è giocato tutto in difesa, l’ex Inter e Milan non vede compagni di squadra se non in sporadiche occasioni. Ma l’Hellas ha il merito, almeno quello, di occupare tutti gli spazi giusti nella propria area. Con il Napoli diventa una sfida di resistenza.

POSSESSO STERILE  –  La retroguardia di casa gioca bassissima, negando agli azzurri ogni tentativo di esplorare la profondità. Ne fa le spese soprattutto Callejon, cercato spesso dai lanci di Insigne e Hamsik ma quasi mai trovato. Lo slovacco è il regista neanche troppo occulto del successo del Napoli. E’ la sua pazienza, la sua capacità nel trovare il momento giusto per inserirsi a fare la differenza. Ci prova già al 4′ ma il suo tiro è un assist per Rafael, poi si traveste da assist-man per Higuain: destro secco del “Pipita”, pallone a lato. Il Napoli fa girare palla, cerca ossessivamente la verticalizzazione anche quando non dovrebbe, solo di rado si affida a soluzioni da lontano: un bel mancino di Hamsik sfiora il bersaglio grosso ma sono tentativi che fanno il solletico al catenaccio veronese. Nel Verona si guasta qualcosa con l’infortunio di Albertazzi in avvio di ripresa. Mandorlini non ha esterni bassi di ruolo, potrebbe scegliere Wszolek spostando Pisano sulla sinistra ma preferisce un cambio più drastico. Dentro Helander, che passa al centro: Bianchetti, fin lì molto lucido, viene dirottato terzino destro, con Pisano che cambia fascia. Gli equilibri si spezzano, il Napoli va a prendersi i tre punti proprio su quella fascia.

MONOLOGO FINALE  –  Al quarto d’ora l’Hellas prova addirittura una conclusione in porta: mancino di Jankovic, Reina sporca i guanti senza affannarsi particolarmente. Al 22′ il Napoli passa con l’azione sull’asse Hamsik-Insigne, per il fantasista è un gol pesantissimo non solo per il risultato: nell’esultanza c’è tutto l’amore per la maglia azzurra e la voglia di rivincita nei confronti di uno stadio che fino a quel momento lo aveva coperto di insulti. Il Verona è spaesato, dovrebbe provare a reagire ma non ne ha i mezzi e finisce per essere travolto, ben oltre il responso del risultato. Higuain sfiora la perla in girata al 25′, l’ingresso di Toni combacia con il raddoppio. Hamsik pesca Insigne, solissimo sulla sinistra. Cross rasoterra per Higuain, è forse il gol più facile dei dieci messi a segno in campionato dal “Pipita”. Potrebbero essere undici: Allan lo trova in verticale, Rafael è decisivo in uscita. L’argentino sembra ossessionato dal gol, Ghoulam mette in mezzo da sinistra per il rimorchio dell’ex Real Madrid che stoppa in corsa e va in diagonale, ancora Rafael a respingere. Il portiere è l’ultimo ad arrendersi ma non può bastare per riprendere il risultato. Il Napoli vince con le piccole cose e con una buona dose di pazienza, il Verona continua ad essere troppo arrendevole per sperare di salvarsi.

HELLAS VERONA-NAPOLI 0-2 (0-0)
Hellas Verona
(4-5-1): Rafael 6.5; Pisano 6, Moras 6, Bianchetti 5.5, Albertazzi 6.5 (2′ st Helander 5.5); Greco 5, Checchin 6.5 (23′ st Wszolek 5.5), Hallfredsson 5.5; Jankovic 5.5 (27′ st Toni 5.5), Pazzini 5, Gomez 5.5. (Coppola, Gollini, Guglielmelli, Winck, Zaccagni, Siligardi). All.: Mandorlini
Napoli (4-3-3): Reina 6; Hysaj 6, Albiol 6, Chiriches 6, Ghoulam 6.5; Allan 6.5, Jorginho 6.5, Hamsik 7 (33′ st Lopez sv); Callejon 5.5 (21′ st El Kaddouri 6), Higuain 6.5, Insigne 6.5 (43′ st Maggio sv). (Gabriel, Rafael, Henrique, Strinic, Chalobah, Dezi, Valdifiori). All.: Sarri
Arbitro: Damato
Reti: 22′ st Insigne, 28′ st Higuain
Ammoniti: Pisano, Hysaj, Greco, Jankovic, Insigne
Recupero: 0 e 3′

Fonte: Repubblica

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